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È giunto quindi il momento di commentare il capo e) che, anche se non ha portato a nessuna sentenza di condanna, offre comunque ampi spunti di riflessione. Nel capo e) si sono contestati a Bergamo, Pairetto, De Santis, Cennicola e Giraudo, la turbativa dell’incontro tra Lecce – Juventus giocato il 14/11/04 e vinto dalla Juve per uno a zero. Anche in questo capo di imputazione Narducci si è ostinato ad affermare che il sorteggio dell’arbitro era alterato oltre che la procedura di designazione degli assistenti, mentre non ha indicato nulla per quanto riguardava la condotta degli arbitri. Non è restato nulla, a questo punto, tranne andare ad analizzare le conversazioni telefoniche sviluppatesi nell’arco di tempo utile per il collegamento alla partita. Il tribunale di primo grado e anche il tribunale d’appello hanno ritenuto che nelle conversazioni intercettate venissero adoperate parole che non fornissero una traccia consistente per risalire a comportamenti degli imputati tali per poter avvalorare una incriminazione. Le telefonate si snodano in un arco di tempo che va dall’11 al 16 novembre 2014. Nelle motivazioni di primo grado si è ritenuto sufficiente elencarle, stante l’inconsistenza delle parole e l’inconcludenza rispetto a quello che ci si proponeva di dimostrare però comunque utili, a mio parere, per poter sviluppare un discorso più ad ampio livello. Infatti, nelle motivazioni dell’ appello, sebbene non siano neanche citate con il numero progressivo, sono comunque ritenute rilevanti per la sussistenza dell’associazione a delinquere. Le trascrizioni delle telefonate, possiamo però trovarle tutte o quasi nell’informativa del 2 novembre del 2005 e di altre ne parla anche Narducci nella sua requisitoria. La prima telefonata che viene elencata nelle motivazioni della sentenza di primo grado è il progressivo 958 dell’11/11/04, ore 12, 11 su utenza 3358080050, in cui Moggi chiama un centralino e parlando con una segretaria, tale Lella, gli impartisce precise disposizioni: “mi cerchi Bergamo …. gli dica che non riesco a mettermi in contatto, … se mi chiama lui ad uno dei … ehm … se mi chiama lui. Basta che gli dica così!” lasciando chiaramente intendere che il designatore alla ricezione di tale messaggio avrebbe poi chiamato Moggi su una utenza riservata svizzera. La successiva telefonata che l’accusa ha portato per avvalorare la propria tesi accusatoria è segnata con il numero progressivo 1699 dell’11/11/04, ore 12,12 su utenza 33564332164 in uso a Bergamo in cui la segretaria Lella chiama Bergamo e gli dice:” volevo solo chiederle quando può se chiama il direttore!… su uno dei cellulari …”. Bergamo risponde: “si … perché io purtroppo ho un cellulare scarico …. lo chiamo con il numero ….” Riferendosi chiaramente all’utenza riservata che Bergamo e Moggi usavano per le conversazioni e aggiunge:” …. Gli dica se va bene lo chiamo con il numero di casa! … perché …”. La successiva telefonata è quindi segnata con il numero progressivo 965 dell’ 11/11/04, ore 12,21 su utenza 3358080050 in uso a Moggi in cui Moggi chiama Bergamo sul numero di casa e, facendo riferimento alla chiamata pregressa in cui Bergamo aveva detto di trovarsi con il cellulare riservato scarico, gli fornisce il codice di 16 cifre invitandolo a ricaricare il cellulare e gli dice “… allora te ascolta, te ricarica, io parto io sto imbarcandomi per Roma, appena arrivo a Roma ti chiamo..” Bergamo a questo punto cambia discorso lamentandosi del fatto che non riesce a trovare Pairetto con cui ogni martedì scrive l’editoriale sulla “Gazzetta dello sport” in cui davano risposta a tutte le polemiche arbitrali che erano scaturite a seguito delle partite del precedente fine settimana. A riguardo Moggi gli dice:” e Gigi è uno stronzo te lo dico io vabbè …” Bergamo: “lui si lava sempre le mani … te lo dico io cosa fa”. Moggi: “no ma io penso ….. che non era mica rigore no?” riferendosi alla partita Juve Fiorentina disputatasi il 10/11/04 arbitrata da Farina dove non accade nulla di strano se non che, all’ultimo dei 4 minuti di recupero concessi dall’arbitro, il giocatore della Juventus Thuram fa un fallo da ultimo uomo su Fantini lanciato verso la rete, Farina concede il vantaggio, la palla finisce nei piedi di un altro giocatore della Fiorentina, Portillo il quale sbaglia e poi Farina non espelle Thuram. Bergamo a proposito dice:” No, e lo so, ma c’era l’espulsione di Thuram …. e vabbé , ma … ma io ti dirò una cosa … vedrai come te la scrivo bene …. comunque, ascolta, io …. dirò che gli ho dato il vantaggio, ha fatto bene, il portiere ha parato il rigore …. ma infatti, ma infatti è così, gli ha dato il vantaggio … si, ma perché io ci capisco …”. Prima di concludere la conversazione Moggi dice a Bergamo: “e lo so, vabbé, alle 14.00 ti chiamo appena sbarco” in modo da far capire a Bergamo di tenere accesa l’utenza riservata anche perché tra i due non viene più intercettata nessuna conversazione. Interessante ciò che scriverà poi Bergamo ed è Narducci a dircelo nella sua requisitoria, nella Gazzetta dello Sport del 12/11/04:”il giocatore della Fiorentina Fantini è lanciato verso la rete palla al piede e Thuram entra su di lui in scivolata mettendo il suo compagno di squadra Portillo in condizione di poter tirare in rete, l’arbitro Farina non fischia il fallo al momento dell’impatto Thuram Fantini perché concede la soluzione più favorevole alla Fiorentina e in questo caso, non avendo fischiato la punizione, Farina non può neanche sanzionare con il cartellino rosso il fallo di Thuram. Soltanto nel caso di concessione del calcio di rigore, ovviamente, se il fallo fosse stato commesso in area, il cronometro sarebbe stato bloccato a tempo scaduto e sarebbe stato consentito alla Fiorentina di calciare il rigore, conseguentemente, ai fini disciplinari, Thuram sarebbe stato espulso appunto a termine regolamentare per aver commesso fallo da ultimo uomo su un avversario lanciato in chiara occasione da rete”. Che dire, l’ha scritta proprio bene. Un vero concentrato di ipocrisia in cui si nota la volontà da parte di Bergamo di coprire Moggi e il sodalizio criminoso. Da questo dettaglio che io tengo ad evidenziare, possiamo notare che Moggi non controllava soltanto “Il processo di Biscardi” ma tendeva a controllare, sia pur indirettamente, anche la tanto vituperata dagli juventini “Gazzetta dello Sport”. Questo soprattutto in risposta Massimo Zampini, scrittore di indiscussa fede bianconera molto conosciuto, a quanto pare, fra gli juventini, autore di alcuni libri fra cui “Er go’ di Turone”, “Er go’ di Osvaldo”, “Er go di Muntari” e “# sul campo, il manuale di chi tifa Juve”, il quale, a commento del mio precedente articolo, ha detto su twitter che il mio articolo presentava diverse falle e poi ne ha citate solo due. E allora non sono diverse, diverse vuol dire al mio paese molte, non due! Ad ogni modo vediamo le falle che a parere di Massimo Zampini erano presenti nel mio articolo precedente, la prima falla a suo parere è stata: “ancora con Biscardi? dai su”. Allora, premettendo che lo so benissimo che Moggi usava il processo di Biscardi e altri usavano Mediaset, come possiamo ben vedere Moggi usava anche altri canali, canali che dopo calciopoli sono diventati improvvisamente off-limits come la Gazzetta dello Sport. Ricordo in una discussione su facebook con Ermenegildo Loffredo avvocato dell’associazione Giù le mani dalla Juve che, anche lui, mi aveva consigliato di non leggere la “Gazzetta dello Sport”, no, non vi preoccupate, non l’ho mai letta come del resto non ho mai letto TuttoSport o il Corriere. Le mie opinioni me le sono fatte andando direttamente alla fonte, leggendomi le sentenze, le informative e ascoltando su Radio radicale il processo. Ad ogni modo ci tengo a ricordare che Moggi spesso era ospite anche della RAI e spesso era ospite anche di “Quelli che il calcio” dove lui veniva a predicare a noi “la cultura della sconfitta”. La seconda critica che mi ha mosso Massimo Zampini ha, devo dire, un non so che di grottesco: “Inter solo due partite? si ma non è stata intercettata”. Il riferimento è a ciò che ho scritto nel mio precedente articolo in cui ho affermato che se l’Inter fosse stata oggetto di interesse da parte del team di calciopoli ci sarebbero stati due capi di imputazione in più a carico dell’Inter sia nel processo penale che in quello sportivo contro un’immensità di capi di imputazione contro la Juve e Moggi. È incredibile, da questo punto di vista i giornalisti, gli scrittori e gli opinionisti juventini in generale si avvicinano, per non dire che sono uguali, ai giornalisti di Mediaset. Quest’ultimi passano dal garantismo al forcaiolo a seconda che sia o no imputato nel processo Berlusconi, per gli juventini invece, il passaggio dal garantismo al forcaiolo dipende dal fatto che nel processo sia o no imputato Moggi. A quanto pare per gli juventini se si fosse intercettato anche Facchetti chissà quali fiori sarebbero venuti fuori, io preferisco francamente attenermi ai fatti e i fatti indicano due capi di imputazione teorici ossia Inter Juve e Cagliari Inter e nel primo capo di imputazione teorico, Carraro, la cui intercettazione in cui aveva chiesto che non ci fossero errori a favore della Juve risulta dalle informative, è stato prosciolto di fronte al GUP. Riguardo in particolare alla partita Inter Juve, questa è stata per gli juventini la dimostrazione che la cupola non esisteva. Come è possibile una cupola i cui elementi anziché remare in una sola direzione per conseguire il fine per cui l’associazione stessa è nata decidono di remare occasionalmente contro? Nella realtà dei fatti, come ho avuto in altri articoli occasione di rilevare e BJH me ne è testimone, più che una cupola intesa nella maniera classica c’erano degli elementi fra cui, in particolare, i due designatori arbitrali, che aiutavano un po’ a destra e un po’ a manca per avere, come unico scopo, l’appoggio delle società calcistiche di maggiore importanza al fine di conservare il loro potere all’interno della federazione e comunque di poterci rimanere anche alla fine del loro incarico. Il tutto però non inficia l’esistenza della cupola, a riguardo soccorre la giurisprudenza con la sentenza Cass. pen. Sez. II, Sent., (ud. 24-03-2011) 29-04-2011, n. 16606 totalmente reperibile su http://www.gadit.it/aggiornamento.asp?id=38874 dove si afferma che: ” non è sempre necessario che il vincolo associativo fra il singolo e l’organizzazione si instauri nella prospettiva di una sua futura permanenza a tempo indeterminato, e per fini di esclusivo vantaggio dell’organizzazione stessa, ben potendosi, al contrario, pensare a forme di partecipazione destinate, “ab origine”, ad una durata limitata nel tempo e caratterizzate da una finalità che, oltre a comprendere l’obiettivo vantaggio del sodalizio criminoso, in relazione agli scopi propri di quest’ultimo, comprenda anche il perseguimento, da parte del singolo, di vantaggi ulteriori, suoi personali, di qualsiasi natura, rispetto ai quali il vincolo associativo può assumere anche, nell’ottica del soggetto, una funzione meramente strumentale, senza per questo perdere nulla della sua rilevanza penale”. In altre parole è tranquillamente possibile che in una associazione a delinquere determinati soggetti possano fare il doppio e anche il triplo gioco, un’associazione a delinquere, si sa, non è propriamente una associazione di galantuomini. Tornando invece alle telefonate che volevano avvalorare la tesi accusatoria per la partita Lecce Juve, l’altra che viene solamente indicata nella sentenza e di cui invece si parla più precisamente nella informativa del novembre 2005 è quella indicata con il numero progressivo 3280 dell’11/11/04, ore 18.08 su utenza 3920772372. In questa intercettazione Moggi chiama la sua segretaria Lella e dispone che venga chiamato Pairetto riferendogli che gli venga comunicato di parlare con lui. Il giorno dopo, il 12 novembre viene designato De Santis e gli assistenti Griselli e Cennicola. A riguardo Auricchio ha affermato di non aver controllato il sorteggio (esame avv. Prioreschi ud. 23/3/10). Il 14/11 si svolge la partita su cui non credo che sia il caso di soffermarsi, sappiamo tutti che è stata una partita condizionata da un terreno pesante, succeduta da molte polemiche per un arbitraggio a parere di molti palesemente di parte. Interessante a riguardo è ciò che dice Zeman e ancora più interessante contrapporlo a ciò che è riportato sulla sentenza. Nelle motivazioni di primo grado viene riportata la seguente frase detta da Zeman nell’udienza del 23/3/10: “devo dire che si è giocato anche su campi peggiori, la Juventus ha vinto 1-0, penso che non ci sia molto da dire”, non viene invece riportato il fatto, ma è sufficiente ascoltare su radio radicale l’intera sua deposizione, che lui abbia chiesto all’arbitro di poter sospendere la partita per impraticabilità del campo anche quando erano sullo 0-0. Il tutto in contrapposizione a ciò che ha affermato l’allora capitano del Lecce Ledesma Cristian Daniel: “no, personalmente nel corso della partita non ho chiesto all’arbitro De Santis di verificare le condizioni del campo ed eventualmente sospendere la partita … non ricordo se la richiesta di verificare le condizioni del campo, nel corso della partita, la fece il capitano della Juventus” (esame Avv. Gallinelli ud. 12/10/10), il capitano della Juve Alessandro Del Piero: “l’atteggiamento generale da inizio partita in poi non era certo quello di voler sospendere la partita, era di giocarla” e l’osservatore arbitrale di quell’incontro D’Addato Pasquale: “era un po’ allentato il terreno, pesante, però era giocabile”. (esame avv. Gallinelli ud. 19/10/10). Vi chiedo gentilmente di evitare nei commenti la solita pantomina del rinfacciare lo scudetto perso nella piscina di Perugia, il tutto qui non interessa e, ad ogni modo, le immagini sono su you tube ed ognuno si può fare l’idea che vuole. Successivamente si registrano le seguenti telefonate: progressivo 772 del 14/11/04, ore 22,07 su utenza 3920772372 in uso a De Santis in cui l’arbitro chiama Manfredi Martino e discute con lui alcuni aspetti tecnici dell’incontro, lo informa che l’osservatore Pasquale D’Addato ha dato una valutazione positiva al suo arbitraggio e assicura poi di aver pattuito con l’osservatore anche un buon voto per l’assistente Cennicola. A riguardo va comunque detto che l’osservatore D’Addato ha confermato anche in sede processuale che De Santis e gli assistenti hanno fatto, a suo parere, un ottimo arbitraggio. Il tutto non fa altro che confermare una mia personalissima opinione, ossia che per favorire la Juve non occorreva generalmente un arbitraggio alla Byron Moreno, bastavano alcuni piccoli dettagli, bastava al più decidere in maniera unidirezionale i casi dubbi e il gioco era fatto, al resto ci pensava la Juve che era comunque una signora squadra. Continuando ad analizzare le telefonate che l’accusa ha portato a sostegno della tesi accusatoria, l’altra telefonata è indicata con il numero progressivo 792 del 15/11/04, ore 8,01 su utenza 3920772372 in cui viene intercettata una conversazione fra De Santis e l’assistente Cennicola in cui l’arbitro si vanta di aver avuto dalla società juventina 8 magliette, parlano dei giudizi negativi sul suo arbitraggio espressi dai vari opinionisti televisivi, in particolare Boniek che De Santis considera un allenatore fallito (e forse ha ragione), Cennicola invece informa De Santis di aver parlato con un tale “lui” (verosimilmente Moggi) che si è complimentato per il suo operato e a cui il Cennicola gli ha chiesto se potrà tornare ad arbitrare la Juve. “Lui” pare che gli abbia risposto ridendo “non te ne vuoi andare mai da qui?”. Nella motivazione del processo Giraudo di primo grado si pone l’accento sul fatto che la sua domanda e la risposta positiva avuta, assumono valore indiziante circa il potere di Moggi sul settore arbitrale. Nella realtà dei fatti Cennicola però quell’anno non arbitrerà più la Juventus e in quella partita diciamo che ha fatto un paio di errori ed ha alzato la bandierina, fermando le azioni del Lecce, qualche volta sbagliando ma ripeto, le immagini stanno su you tube. Suggestiva è poi la telefonata segnata con il numero progressivo 936 del 16/11/04, ore 11,38 su utenza 3920772372 in cui De Santis si vanta con Martino Manfredi di aver ricevuto 8 mute dalla Juve, di averne poi dato altre agli assistenti, al quarto uomo e all’osservatore e di aver ricevuto intere mute che ha distribuito poi ai suoi assistenti e all’osservatore. Anche di questo ne ha dato conferma D’Addato in sede processuale affermando che tutto ciò era una usanza anche perché le maglie venivano considerate oggetti di poco valore. Premettendo che anche il Lecce ha provveduto a regalare le proprie maglie, a riguardo bisogna comunque fare alcune osservazioni. Innanzitutto il giurista Palombi ha affermato nel 1990 in “Rivista trimestrale di diritto penale dell’economia” che dal reato di frode sportiva dovrebbero essere esclusi, anche se comunque inopportuni, i regali di basso valore economico fatti dalle squadre agli arbitri e che a riguardo la circolare 7 prevedeva questa usanza al più non prevedeva, come molti millantano fino al punto che anche io ci ho creduto per molto tempo, che i designatori potessero parlare al telefono con i presidenti delle squadre. Un’altra osservazione mi sembra inoltre opportuno fare è che la circolare 7 prevedeva appunto che le società potessero regalare le maglie della loro squadra all’arbitro ma, a prescindere dal fatto che De Santis non ne ha una ma ne ha sempre molte e non maglie ma mute intere e che una muta intera ha un valore commerciale di occhio e croce 100€ e il tutto per l’accusa serve a provare una certa vicinanza che l’arbitro ha con la società Juventus, bisogna comunque dire che De Santis è sempre molto disponibile e particolarmente sensibile alle maglie e al materiale in genere dato di omaggio dalle società, in particolare si mostra sempre molto sensibile alle maglie delle società più prestigiose in genere. Interessante è a riguardo anche quest’altra intercettazione http://youtu.be/mx74kiAb0gg su cui contenuto per il momento non intendo soffermarmi ma ci tengo a far notare come De Santis alla fine si raccomanda con Meani con quella frase:”mi raccomando porta un po’ di roba va” e voglio solo sperare che alludesse a maglie e mute intere della squadra del Milan e non altro e soprattutto voglio solo sperare che l’operato di De Santis non sia stato dovuto al suo desiderio di avere tante maglie e mute intere della Juve anche perché, considerando quello che guadagnava, se le poteva tranquillamente comprare. Ad ogni modo la circolare 7 sta qui http://download.ju29ro.com/processo_calciopoli/Circ7_0405.pdf e ognuno se la può leggere e trarre le conclusioni che vuole. A riguardo bisogna dire che neanche questa circolare era molto rispettata. In particolare il capo 2 prevedeva che, terminata la gara, l’accesso era consentito solo dopo che gli arbitri avevano compilato e sigillato in busta i rispettivi referti. Moggi, invece, da ciò che si evince dalla lettura dei vari capi di imputazione, entra ed esce dallo spogliatoio dell’arbitro a piacimento complimentandosi come è successo nella partita Lecce Juve o insultandoli come è successo nella partita Reggina Juve ed in ciò viene fatta notare nella sentenza di appello in rito ordinario ma anche nelle altre sentenze, la disparità di trattamento che De Santis riserba agli altri presidenti. In particolare a pagina 134 della sentenza di appello in rito ordinario si parla appunto di Cellino che, dopo la partita Reggina Cagliari vinta dalla Reggina, entra nello spogliatoio di De Santis per complimentarsi con lui in modo ironico per la partita e il tutto viene segnalato e refertato dallo stesso De Santis e porta Cellino ad essere squalificato. Diverso è stato invece l’atteggiamento di De Santis sia per la partita Lecce Juve che per la partita Parma Juve del 6/1/2005 dove, in quest’ultima, Moggi entra più volte nello spogliatoio dell’arbitro senza subire alcuna segnalazione e nessuna successiva squalifica. Ultima prova portata dall’accusa è l’intercettazione telefonica segnata con il numero progressivo 1222 del 20/11/04, ore 21,02 su utenza 3920772372 di cui però non sono riuscito a trovarne il contenuto ne nelle informative e ne tantomeno nell’arringa di Narducci, dovrebbe comunque essere presente nella perizia Schettino che non sono riuscito a trovare ma se qualche anima pia riesce a rintracciarla mi farà cosa gradita. Continuando ad analizzare l’esame dei testimoni una particolare attenzione merita la testimonianza dell’arbitro Morganti Emidio, 4° uomo in quella partita. Si citano nelle motivazioni di primo grado queste frasi:”ricordo i saluti negli spogliatoi sia dei dirigenti del Lecce che della Juventus … entrarono negli spogliatoi Secco, Moggi e Moroni del Lecce … le magliette Secco dirigente della Juventus le diede dopo la gara”. Aggiungerei alcuni dettagli della sua deposizione che invece non trovano spazio nelle motivazioni. Da quanto si evince dalla sua deposizione il 18/12/2004 Morganti arbitrò Messina Atalanta e sospese la partita per impraticabilità del campo al 21° primo tempo quando il Messina, società vicina a Moggi in quanto la GEA intestata al figlio era la società procuratrice di alcuni giocatori del club siciliano, era in vantaggio. La sua fu ovviamente una scelta personale dovuta al fatto, da quanto affermato dallo stesso Morganti in sede processuale, che i campi drenano ognuno in maniera differente rispetto ad un altro e questa scelta pare che abbia scatenato le ire di Luciano Moggi. Interessante è ciò che si legge a pagina 34 della sentenza Giraudo di primo grado dove si parla di una telefonata che Moggi riceve su utenza riservata da altra utenza riservata attribuita all’arbitro Racalbuto mentre è al telefono con altra persona. Si ha quindi, anche in questo caso come nel caso della telefonata fra Paparesta e Moggi dopo Reggina Juve, una sorta di intercettazione ambientale. L’intercettazione ambientale la troviamo tutta nel capo o) Cagliari Juve in cui sia Moggi che l’arbitro della partita Racalbuto sono stati condannati. Francamente di trascrivere tutta la telefonata non mi va ma è emblematico che Moggi in questa telefonata dica a Racalbuto “se non ti senti bene è meglio per quest’altra a Cagliari” (n.b. la telefonata è del 5/1 mentre la partita Cagliari Juve è del 16/1 ma il sorteggio comunque non era alterato, alterate erano le griglie, a voi le conclusioni) poi Moggi riferisce a Racalbuto di un colloquio avuto con Bergamo in cui viene a sapere da quest’ultimo che Morganti era stato messo in prima fascia, di particolare rilievo sono alcune frasi che Moggi afferma di aver detto a Bergamo e che riferisce a Racalbuto:” allora sei scemo … Morganti si deve sta a casa dopo il casino che ha combinato, si piglia e si mette a casa …. Morganti non ha capito come funziona … il colpevole è tutto Bergamo …. se davo retta a lui Morganti andava in prima griglia …. gliela do io la prima griglia …. Non la deve fare … ora vediamo le partite di domani e poi decidiamo”. In poche parole Moggi era venuto a sapere del fatto che Morganti, reo di aver sospeso la partita Messina Atalanta quando il Messina stava vincendo, era stato messo in prima fascia e lo ha impedito. Dopo la partita Messina Atalanta l’arbitro Morganti, per la cronaca, non arbitrò per due turni. A riguardo bisogna poi aggiungere una interessante confidenza che Morganti ha fatto ad Auricchio in sede di interrogatorio e che gli è stata contestata anche durante la deposizione per cui, secondo lui, la designazione degli arbitri non avveniva sulla base dei meriti ma sulla base dei desideri delle squadre più importanti (ud. 13/11/09). Gli imputati per il capo e) sono stati tutti assolti perché il fatto non sussiste e lo credo bene. Innanzitutto va messo in chiaro un concetto di fondo: la frode sportiva è un reato a consumazione anticipata e quindi, in quanto tale, non prevede la figura del continuato. Un reato che prevede la figura del continuato è, per esempio, lo spaccio di sostanze stupefacenti. In quest’ultimo caso, non si va a controllare ogni singola vendita dello spacciatore mentre per il reato di frode sportiva ogni singola partita è un capo di imputazione che ha bisogno delle proprie prove. Cerchiamo adesso di capire in genere qual è lo schema accusatorio che porta alla condanna, prendiamo appunto per esempio il capo o) in questo caso Moggi ha contatti con Racalbuto su una scheda svizzera e di questi contatti ce ne è prova anche in chiaro, dopo di che, dopo la partita, Moggi parla al telefono con Baldas per cercare di modificare la moviola e comunque di difendere il più possibile l’arbitro per il suo operato al “Processo di Biscardi” che come trasmissione avrà anche potuto avere tutti i limiti possibili ma quella aveva a disposizione Moggi. In questo caso sia l’arbitro che Moggi sono stati condannati. Nel caso del capo e) invece, non ci sono contatti in chiaro fra Moggi e Bergamo in cui in qualche modo si possa parlare della partita Lecce Juve, ci sono invece probabilmente contatti con le svizzere in cui non si sa cosa si siano detti e soprattutto non ci sono contatti di alcun genere fra Moggi e De Santis a cui è stata comunque attribuita una svizzera. Il punto di domanda è quindi: era necessario? De Santis aveva poi veramente bisogno di essere contattato per operare in una determinata maniera? Che non lo sapeva che nel caso doveva aiutare la sua Juve? De Santis è chiaramente un membro della “cupola” di Moggi e lo è fino alla partita del 5/2/05 Palermo Juve in cui De Santis dopo essere stato interrogato dai magistrati che indagavano sulla GEA e aver ricevuto una notifica di prosecuzione delle indagini decide di “sdoganarsi” e di togliersi il marchio di arbitro pro Juve e arbitra forse addirittura contro la Juve nella partita che disputa a Palermo. A riprova di ciò c’è una intercettazione del giorno seguente fra Moggi e Giraudo
Giraudo: “quelli che sembrano degli amici ormai non ci danno più niente .. Bisogna mettere a posto in due ambienti l’ambiente esterno e quello interno … bisogna avere la pazienza di chiamarli tutti … abbiamo le idee chiare tutti su questo …. è la cosa secondo me basilare …”
Moggi: “ormai nel dubbio siamo penalizzati siamo penalizzati … hanno paura di essere marchiati …. siamo arrivati al punto che nel dubbio ci danno contro”.
Credo che la prima frase pronunciata da Giraudo: “quelli che sembrano degli amici ormai non ci danno più niente” si commenti da sola. De Santis prima, nella partita Lecce Juve, era quindi ancora un amico e a riguardo ricordo ciò che è scritto a pag. 150 della sentenza d’appello in rito ordinario:” l’arbitro assume, nel rispetto generico delle regole di gioco,decisioni in se di ampia discrezionalità nel cui ambito appare arduo entrare al fine di valutare quanto la sua direzione possa essere stata oggetto di concordata simulazione o dissimulazione. Pertanto, questa corte, nella valutazione del coinvolgimento degli arbitri e assistenti nelle singole condotte di frode sportiva penale, vaglierà nel proprio giudizio come sopra già indicato, non la sola mera conduzione della gara come oggetto di imputazione (che oltretutto è difficilissima da valutare N.d.R.) ma anche gli elementi probatori concreti sia a monte della gara stessa e sia quelli emergenti da ulteriori esiti dibattimentali, i quali in uno con la rilevanza della gara e con indizi concreti della lesione della imparzialità attribuitagli per legge, supporteranno o meno il giudizio di colpevolezza.” Nella partita Lecce Juve e quindi nel capo di imputazione e) mancano “gli elementi probatori concreti” sia antecedenti alla gara che successivi, mancano insomma contatti con le svizzere fra De Santis che ne possedeva una che comunque non usava perché forse non ce ne aveva bisogno e Moggi, mancano contatti antecedenti e successivi alla partita fra Bergamo e Moggi che possano in qualche maniera riguardare la partita stessa, manca la strenua difesa di De Santis da parte di Moggi al processo di Biscardi e quindi, di conseguenza, sono stati tutti assolti. Il punto di domanda è da parte mia sempre quello già detto prima: c’era poi tanto bisogno di contattare direttamente De Santis? Forse no perché De Santis avrebbe comunque aderito al disegno criminoso del sodalizio, al più aveva bisogno di essere contattato per la partita Lecce Parma come effettivamente è successo e dove è stato condannato, non certo per Lecce Juve dove probabilmente già sapeva cosa doveva fare. Che De Santis fosse poi un amico di Moggi era cosa poi palesemente nota nell’ambiente calcistico e a riprova di ciò c’è sia la testimonianza di Ancellotti che una telefonata fra Biscardi e Moggi del 7/2/2005 ossia due giorni dopo la partita Palermo Juve dove appunto De Santis si sdogana, che troviamo a pagina 515 e seg. della sentenza di primo grado in rito ordinario e di cui prendo solo il passaggio a mio avviso fondamentale:
Moggi:”perché ora De Santis ha rotto i coglioni, eh, ha rotto!”
Biscardi:”Si, si; e …. Sono tutti gli amici tuoi che fanno i pesci in barile”.
Vorrei, per concludere, dire due parole sullo sdoganamento di facciata di De Santis: il tutto non deve trarre in inganno. Un’associazione a delinquere non è una normale associazione con uno statuto da rispettare come può essere l’associazione contro la caccia per cui non è possibile che un membro di detta associazione esca da questa, vada a caccia e poi ci rientri, un’associazione a delinquere non è una associazione fra galantuomini per cui è possibilissimo, come già detto prima, che un membro ci stia per motivi personali magari diversi da quelli del gruppo e che possa fare il doppio o il triplo gioco e che ci possa entrare e uscire all’occorrenza, il tutto non inficia l’esistenza dell’associazione, magari tale comportamento può essere più difficile in una associazione mafiosa ma non certo in una associazione come questa dal bassissimo per non dire inesistente pericolo sociale. Penso di aver messo come al solito tanta carne al fuoco, di essere andato come sempre giù pesante e di aver colpito uno dei punti fermi dei dogmi juventini ossia la partita Lecce Juve, a voi i commenti, buona giornata.
Massimo Cudin ha detto:
Che la cupola così definita facesse il doppio e il triplo gioco e’ un ragionamento assurdo…..se il compito di questa cupola era di favorire i risultati delle gare disputate dalla Juve alterando e ledendo l’imparzialita’ e la terzieta’ delle gare il fare il doppio gioco semmai dimostra il contrario…..per esempio se io remo contro la Juve avrei poi perso tutti quei privilegi come arbitrare le partite importanti e diventare internazionale come sosteneva l’accusa visto che non si sono mai trovati compensi di nessun genere…..il capo 2 della circolare 7 prevedeva l’accesso negli spogliatoi degli arbitri dopo che questi avevano gia’ compilato e sigillato i referti dopo la gara e invece Moggi ci andava quando gli pareva….a parte il fatto che si sa questo perche’ il processo e’ stato fatto su Moggi e sicuramente se si fosse indagato in maniera piu’ ampia e meno faziosa si scoprirebbe che quasi tutti i dirigenti di seria A facevano così perche’ questo era l’andazzo da anni…..perche’ poi dopo che i referti erano gia’ compilati e sigillati? Se in una famosa intercettazione tra Galliani e Bergamo si arriva persino al punto in cui Bergamo assicura a Galliani che chiamera’ l’arbitro di Lecce-Milan in cui Konan fa’ un’entrata assassina su Jankulosky che gli procurera’ un infortunio piuttosto serio per riscrivere insieme il giorno successivo il referto in maniera da far squalificare pesantemente Konan….questa e’ frode sportiva!…..De Sanctis favoriva la Juve perche’ nell’ambiente calcistico era palesemente considerato juventino ci sono un paio di cose da dire….intanto De Sanctis nel 2004-2005 e’ stato l’arbitro che ha dato meno punti alla Juve di tutti e questo e’ un dato di fatto…..che era vicino alla Juve lo diceva un rancoroso e confuso Nucini sulla cui attendibilita’ ci sono perlomeno dei dubbi…..Racalbuto quell’anno arbitro’ Cagliari-Juve e Moggi “altero'” le griglie per fare in modo che arbitrasse lui la trovo molto difficile visto che in una “griglia” di arbitri ce ne mettevano solitamente 3 o 4 almeno soprattutto in partite in cui c’era una big….se il sorteggio era regolare come facevano a truccare una griglia in cui hai al massimo il 25-30% di possibilita’ di azzeccarci?…..ora una mia considerazione sul processo sia di primo che di secondo grado…..visti gli errori e le lacune che gli inquirenti dell’accusa hanno fatto dovrebbero rifare i processi…..tanto ormai non e’ piu’ importante la condanna penale e anche se ci fosse la prescrizione si andrebbe in ogni caso ai risarcimenti…..piu’ che altro si potrebbe avere un processo al calcio e alle usanze di quegli anni e non un processo a Moggi….
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Rug ha detto:
Sono questi i commenti che mi piacciono, per questo ti ho invitato, comunque ma qui si va sulle opinioni personali, secondo me qualche sorteggio forse sono anche riusciti ad alterarlo, forse. Prove non ce ne sono. Sinceramente sul fatto che anche gli altri entravano ed uscivano dallo spogliatoio dell’arbitro francamente non lo so, nelle sentenza si parla di Cellino che poi è stato squalificato. Ad ogni modo sia chiaro questo concetto, io qui faccio l’accusa, voi dovete fare la difesa nei vostri commenti, poi vediamo cosa ne esce fuori.
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Massimo Cudin ha detto:
A me piacerebbe molto pero’ vederti nei panni dell’avvocato di Moggi e magari io e gli altri provare a metterti in difficolta….tanto ormai e’ il tuo lavoro e probabilmente su calciopoli ne sai piu’ di tanti visto che hai pure fatto la tesi sull’argomento….magari invita anche qualche interista che ci da’ una mano ad attaccarti…..
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Rug ha detto:
mi diverto di più così e poi agli interisti di calciopoli non gliene frega più niente e per quel che mi riguarda ma è una mia opinione Prioreschi ha sbagliato proprio tattica difensiva, dimostrare che anche gli altri facessero non è la migliore, lui doveva dimostrare che tali atti non erano tali da mettere in pericolo il bene giuridico protetto dalla norma non buttare fango sugli altri.
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Massimo Cudin ha detto:
E’ proprio per questo che dovresti farlo tu…..che poi agli interisti non importi piu’ niente non credo….ho sbirciato su un loro sito e ti garantisco che stanno attendendo il 22 come il Messia….se ci fossero sorprese ti ripeto che nasceranno poi siti come funghi e sicuramente qualcuno chiamera’ anche te magari per spiegare la sentenza e dire la tua…..
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Rug ha detto:
Ma la mia sta già qua, ad ogni modo è proprio sulla base di quella sentenza che ho citato nell’articolo che è stata giustificata l’associazione a delinquere, un membro di una associazione può tranquillamente fare anche il doppio gioco, andarci contro, tradirla e poi tornarci, il tutto non inficia l’esistenza dell’associazione.
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Massimo Cudin ha detto:
Su questa sentenza sull’associazione a delinquere non sono d’accordo….se un membro fa’ il doppio gioco esce e poi magari torna (cosa molto di moda in politica) farebbe nascere in tutti gli altri componenti solo diffidenza e rancori….la differenza con la politica e’ che in parlamento gli inciuci servono per fare le leggi che servono a loro ma nel calcio se crei danno a un membro puoi solo aspettarti di essere messo ai margini e non e’ il nostro caso visto che per esempio il De Sanctis se ne sbatte e fa un po’ come gli pare senza avere poi nessun genere di problema…..
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alan ha detto:
È un fatto che in questo modo sono stati condannati i dirigenti juventini, e magari alla fine prescritti, ma si è potuto salvare la juve, che se l’è cavata solo con la serie B nel processo sportivo. Io ho capito che i risatcimenti faranno capo agli imputati, non alla societá che all’epoca non fece azione di responsabilità nei loro confronti.
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Rug ha detto:
Senti sulla prescrizione mi ha chiesto anche Felix, bisogna fare i conti 7 anni più il tempo dei processi. Il resto francamente non ho capito cosa vuoi dire, la Juve non credo che farà azioni di risarcimento nei confronti di Moggi e non credo che possa più farli. Nel processo penale è stata considerata non responsabile dei reati posti in essere dallo stesso e quindi non dovrà risarcire nessuno.
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franctosc ha detto:
Andiamo con le obiezioni
1) Telefonate segrete Bergamo – Moggi: niente di nuovo, hanno già ammesso che si telefonavano su svizzera. Mi offri però l’occasione per una considerazione: il comportamento di Moggi è quello di uno che dà praticamente per scontato che sulle sue utenze italiane qualcuno lo intercetta. Chi? Temeva un’inchiesta dei carabinieri? Oppure lo spionaggio dell’Inter? Perché nel primo caso Moggi usa le svizzere per nascondere reati ai carabinieri. Nel secondo caso usa le svizzere per nascondere a una squadra rivale informazioni in senso più ampio relative alla gestione del campionato. Insomma non è automatico che siccome parlavano sulle svizzere allora facevano reati, secondo me non lo facevano nemmeno per sfuggire ai carabinieri, ma per sfuggire alla concorrenza calcistica.
2) Juve – Fiorentina. Farina è stato uno dei pochi arbitri a uscire quasi del tutto immacolato dall’uscita delle intercettazioni. Del resto ho ritrovato sull’archivio di Repubblica l’articolo di Repubblica e quello di Thuram è definito un “intervento dubbio”. Ma quello che conta è il pezzo scritto dai designatori sulla Gazzetta dello Sport per giustificare l’operato dell’arbitro. Ora ti chiedo, perché secondo te Bergamo difende l’operato di Farina? Perché Farina aveva agito negli interessi dell’associazione a delinquere e Bergamo in quanto componente dell’associazione si attiva per salvarlo? Oppure perché i vertici arbitrali intervengono costantemente nel dibattito per difendere gli arbitri? Vedi oggi quello che fa Nicchi, quando ci sono polemiche interviene sempre per difendere gli arbitri. Insomma, quello che scrivono per giustificare Farina è una cosa assolutamente normale nel lavoro dei designatori. Sicuramente in quella rubrica avranno difeso l’operato anche di tanti altri arbitri che non c’entravano nulla con la Juve.
3) Moggi non controllava solo Il processo di Biscardi ma anche, indirettamente, la Gazzetta dello Sport. Addirittura. E da cosa lo deduci? Bastava la rubrichetta che poi a un certo punto fu pure cancellata di Bergamo e Pairetto per determinare un controllo moggiano della Gazzetta? Stai attento a quello che dici, certe volte ti fai un po’ prendere la mano. E poi, sicuro che Moggi controllava il Processo? Moggi telefonava a Biscardi, ma che ne sai se gli telefonava anche qualcun altro? Visto che sei particolarmente sensibile all’argomento, ti chiedo, ti sembra giusto che Biscardi e Baldas siano stati infangati senza avere la possibilità di difendersi? Infatti sono stati considerati elementi fondamentali dell’associazione, eppure mai indagati, mai processati, mai nemmeno interrogati o chiamati a testimoniare. Su Twitter sotto Natale un tal Vernazza della Gazzetta rilanciava Calciopoli con brani delle informative (perché per loro Calciopoli sono le informative, mica le sentenze), e tra l’altro anche la famosa richiesta di Moggi a Baldas di accorciare un fuorigioco. Gli ho chiesto molto semplicemente se aveva mai verificato cosa fece davvero Baldas in tv. Truccò la moviola o no? Nessuno si è mai curato di verificare, perché nel fantastico mondo di Calciopoli se una cosa è stata detta al telefono allora è automaticamente più reale della realtà stessa. Ma non mi sembra una cosa di poco conto, questa verifica. Perché se fare il giornalista significa semplicemente fare copia-incolla delle informative, allora anche un bambino di 6 anni lo può fare. P. S. Non ho avuto nessuna risposta.
4) Qualche volta i possibili capi d’imputazione dell’Inter li contiamo sul serio, una cosa per gioco, per carità. Ovviamente Carraro è stato prosciolto dal GUP ma non certo per il capo d’imputazione su Inter Juve, quindi che c’entra? Quella telefonata non gli è mai stata contestata. Se si fosse intercettato Facchetti che sarebbe emerso? Nessun delitto particolare, ma avrebbe aiutato ad avere un quadro più completo e meno falsato della situazione rispetto a quello che è emerso.
5) Il tutto non inficia l’esistenza della cupola. Su questo argomento Massimo ha fatto un’obiezione molto intelligente nel suo primo commento. Io aggiungo una battuta: se il tribunale decide che quegli imputati comunque li vuole condannare, allora non c’è nulla che possa inficiare l’esistenza della cupola, nemmeno la non esistenza della cupola stessa. Poi ti invito a considerare l’espressione “remare occasionalmente contro”. Perché quantificando per bene quante volte sono le occasioni in cui remano a favore e quante quelle in cui remano contro? In base a quale calcolo giudichi che remassero contro solo occasionalmente?
6) Lecce – Juventus, “un arbitraggio a parere di molti palesemente di parte”. Molti chi? Questo è puro auricchismo. L’articolo in archivio di Repubblica sulla partita non cita nemmeno una decisione arbitrale, rilevando solo che si giocò sotto il diluvio e su un campo ai limiti della praticabilità. Per favorire la Juve bastavano alcuni piccoli dettagli. Del resto, se uno vuole a tutti i costi convincersi che l’arbitro ha voluto favorire la Juve, anche in assenza di decisioni eclatanti può pensare che l’arbitro l’abbia favorita nelle piccole cose, un fuorigioco di pochi centimetri che forse nemmeno c’era, una carica al portiere ammessa per giunto anche dallo stesso giocatore che ha fatto il fallo, un “retropassaggio” che in realtà è un pallone alzato a campanile sulla trequarti (ti ricordano qualcosa questi episodi?).
E adesso mi sono stancato. Intanto beccati questi sei punti.
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Rug ha detto:
Ti rispondo a mio parere sempre per punti:
1) Moggi usava le svizzere per paura di essere intercettato dall’Inter sui suoi piani di mercato. Perché? il mercato si fa con i designatori arbitrali?
2) La tua è la tesi difensiva, l’accusa invece sostiene che il tutto serva per avvalorare il fatto che Bergamo difendesse il sodalizio criminoso. Ti ricordo che io, nei miei articoli precedenti, ancora prima di incominciare ad analizzare i vari capi ma semplicemente dopo che ho spiegato come si fanno le intercettazioni, cosa sono i reati a consumazione anticipata ecc. ecc., non so se ricordi, vi avvisai che io comunque avrei sostenuto l’accusa nell’analisi dei vari capi di imputazione (nei capi B e C era impossibile) e avrei lasciato a voi la difesa per vedere poi cosa ne sarebbe uscito fuori.
3) Lo so benissimo che la supermoviola di Biscardi non si poteva taroccare, però lui nel capo O) quello cerca di fare, per il resto vedi punto 2
4) Io i capi di imputazione teorici un giorno, dopo che avremo un quadro completo sia del processo penale che di quello sportivo, li analizzerò e vedremo cosa ne uscirà fuori
5) guarda che sono proprio queste le motivazioni del processo di appello Giraudo. Fattele inviare da Felix
6) Ti ripeto, io sono l’accusa. Auricchio nelle informative cita il sito del Lecce, io la partita non l’ho vista ci sono dei filmati su You Tube, fattene l’idea che vuoi.
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Rug ha detto:
Comunque ti ricordo ciò che è scritto a pagina 150 della sentenza d’appello, bisogna guardare ciò che succede a monte, prima e dopo la gara, la gara di per se non si può analizzare e a monte c’è comunque De Santis che è un consociato o almeno così hanno deciso, secondo me la prova della sua appartenenza esce più che altro dalla partita Lecce Parma. In altre parole se la Juve giocava una partita di Coppa Italia e vinceva schiacciando gli avversari per 6 a 1 ma Moggi aveva avuto prima e dopo contatti con l’arbitro e i designatori per quella partita poteva anche essere condannato. Ti ricorda qualcosa?
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Andrea ha detto:
Riflettiamo.
– Moggi e Bergamo entrano in contatto. Oltre le telefonate alla segretaria ecc. (e su questo canale avrei tante cose dire) il punto accusatorio è questo: . Da qui poi deduci che la Juve controlla indirettamente la gazzetta dello sport.
Che la rubrica fosse uno strumento di “pulizia” pubblica dell’operato della cupola e tutt’altro che dimostrato. Non ti viene forse il dubbio che il designatore arbitrale difenda in primis il proprio operato? In effetti Moggi non chiede a Bergamo di aggiustare la cosa, chiede espressamente “era rigore?” effettivamente rigore non era, però Bergamo andrà oltre la cosa proteggendo Farina e proteggendo il proprio operato (anche perché Farina non era un Killer dell’associazione).
Ed era questo lo scopo della rubrica, fare cerchio intorno la classe arbitrale (ricordati il clima dell’epoca).
La posizione di Moggi verso Pairetto, Bergamo e la rubrica a Settembre 2014 era questa:
Moggi: “Ma sai chi è stato a fargli fare quell’articolo? Carraro! Carraro, sollecitato da Calabrese (allora direttore della Gazzetta, ndr), infatti stanotte io gliel’ho detto, ma siete scemi? Ma siete scemi, a fare una cosa del genere?”.
Mazzini: “Poi ci sono tutti gli altri giornali che sembrano bestie”.
Moggi: “Ma no, ma infatti ora li ho fatti smettere, adesso questa rubrica qui, lunedì prossimo, è finita”.
— Ovviamente non riesce il potente Moggi a far chiudere la rubrica che va avanti per mesi —
Ricapitolando, un designatore arbitrale che difende un arbitro (Farina, non cupolaro) sarebbe la prova schiacciante che Moggi potesse in qualche modo controllare la Gazzetta?
Quando emerge un generale clima di sofferenza verso la collaborazione dei designatori e la gazzetta per via delle interferenze del direttore dello stesso giornale (e di Carraro indirettamente)?
O che un designatore che difende un arbitro (come era prassi ieri e oggi) lo faccia per nascondere l’operato della cupola e non per difendere il proprio lavoro? (ricordati che Bergamo e Pairetto si stavano assicurando in un certo senso il “posto”).
Senza contare che la rubrica aveva all’epoca un atteggiamento paritetico verso tutti gli arbitri e in un certo senso stava anche sulle scatole allo stesso Moggi?
– Dire che le intercettazioni siano state mirate è un fatto assodato, aggiungere che una eventuale estensione verso altre società avrebbe portato alla luce altri “fatti” è posizione legittima o forcaiola?
(Anche perché dei rapporti univoci non solo non resta che il ricordo ma anche dalla unidirezionalità dell’inchiesta emergono sufficienti elementi a carico di altre società per far sorgere il dubbio che, scavando in altre direzione, Inter Cagliari e Inter Juve non fossero delle eccezioni alla regola).
– Sul campo pesante non capisco dove vuoi arrivare. Come lo stesso Zeman dice: “ha giocato in campi più pensanti”
Il capitano del Lecce dice di non aver chiesto il rinvio
Il capitano della Juve dice di non aver chiesto il rinvio
Ma io aggiungo, il rinvio era stato proposto da De Santis prima della partita. Come emerge dalle intercettazioni.
Pairetto: «Che campo c’era? C’era Zeman che rompeva, cosa voleva?»
De Santis: «Che un terreno così era irregolare. I giocatori erano tutti tranquilli, non c’è uno che ha detto il campo… Certo il Lecce che gioca più in velocità e sovrapposizione è penalizzato. Sono andato prima nello spogliatoio del Lecce e ho chiesto cosa ne pensavano, ho fatto la stessa cosa con la Juve. Nessuno ha chiesto durante la partita “controlliamo”. Alla fine poi, è normale recriminare sul campo»
Quindi De Santis (intercettato) dimostra tutt’altro che un atteggiamento “cupolaro”, perché nonostante il campo potesse penalizzare il Lecce prima della partita chiede nello spogliatoio parere alle squadre. Inutile dire che era intenzione di tutti giocare (tranne Zeman che nel “dopo partita” lamentò la cosa). De Santis con “alla fine poi, è normale recriminare sul campo” lascia anche intendere che… come dire, dopo che hai perso 1-0, pioveva, dire che il campo ti ha penalizzato è cosa normale se non hai altro a cui aggrapparti, infatti De Santis dice “poi” – “poi” perché prima e durante la gara nessuno ha messo in dubbio il campo (anche se Zeman afferma il contrario in udienza perché durante la gara nessuno rileva questa sua volontà di controllare il campo…)
– La supposizione della Juve forte che non ha bisogno di episodi eclatanti è alquanto contradditoria. Perché poi bisognerebbe effettivamente valutare l’arbitraggio della gara per decidere sulla questione, non basta certo chi della polemica ne fa un lavoro o un “maggior lavoro” (come una trasmissione sportiva), ma visto che ciò non è stato possibile l’unico ad esprimere un giudizio affidabile sull’arbitro è l’osservatore che sentenzia in maniera eloquente “un ottimo arbitraggio”.
– Sulla tua personalissima osservazione “la Juve è forte, per vincere non aveva bisogno di aiuti evidenti ma di piccole decisioni discrezionali” io rilancio: “la Juve è forte, non solo non aveva bisogno di aiuti macroscopici ma nemmeno di orientare la discrezione dell’arbitro, era più forte e basta”
Se la tua supposizione ti sembra coerente, la mia lo è ancor di più, no? Perché inficiarsi in quelle cose quando sei giù più forte? (Sulle qualità della squadra prendo come validità il test primaverile-estivo dei Mondiali)
– Sulle mute non mi soffermo nemmeno più di tanto, però penso che un arbitro magari attratto dalle mute o da altro materiale sociale poi condizionasse la partita mi sembra una forzatura. Così come sono non veritieri i presunti vantaggi degli arbitri definiti “moggiani”:
Se la ricompensa poteva anche restare legata alle “promozioni dei fischietti” la difesa ha dimostrato ampiamente il contrario così come riporto l’eclatante caso dell’arbitro Racalbuto che dopo un Roma-Juve molto contestato (in cui l’errore grave viene compiuto da un guardalinee ndr.) si becca un esilio che gli costerà conti alla mano 50 mila euro.
PS: nell’ambiente giravano regali di più grossa portata, segnalo la generosità dei Sensi e di 39 Rolex ecc.
PS: ma si è mai vista una associazione a delinque i cui consociati non traggano alcun vantaggio? Posso essere vantaggi di “altra natura”, ma quale?
– Come un uomo alterando le griglie possa assegnarsi gli arbitri a piacimento mi resta un mistero e forse tale resterà. Ci sarebbero altre diecimila obiezioni sul tema; molto curiosa invece la sfrenata voglia di dimostrare l’irregolarità dei sorteggi, poi purtroppo per l’accusa, regolari ecc.
Non mi divago su chi sceglieva effettivamente gli arbitri scandendone nome e cognome e poi effettivamente azzeccava le previsioni (ma nella vita esiste anche il “culo”).
PS: non mi citare come Vernazza gli abbinamento che Moggi conosceva (che effettivamente conosceva perché già estratti).
– “De Santis aveva poi veramente bisogno di essere contattato per operare in una determinata maniera? Che non lo sapeva che nel caso doveva aiutare la sua Juve?”
La risposta te la sei data da solo: “non è sempre necessario che il vincolo associativo fra il singolo e l’organizzazione si instauri nella prospettiva di una sua futura permanenza a tempo indeterminato, e per fini di esclusivo vantaggio dell’organizzazione stessa, ben potendosi, al contrario, pensare a forme di partecipazione destinate, “ab origine”, ad una durata limitata nel tempo e caratterizzate da una finalità che, oltre a comprendere l’obiettivo vantaggio del sodalizio criminoso, in relazione agli scopi propri di quest’ultimo, comprenda anche il perseguimento, da parte del singolo, di vantaggi ulteriori, suoi personali, di qualsiasi natura, rispetto ai quali il vincolo associativo può assumere anche, nell’ottica del soggetto, una funzione meramente strumentale, senza per questo perdere nulla della sua rilevanza penale”.
In altre parole è tranquillamente possibile che in una associazione a delinquere determinati soggetti possano fare il doppio e anche il triplo gioco, un’associazione a delinquere, si sa, non è propriamente una associazione di galantuomini.
Non ha De Santis uno statuto o un patto tra gentiluomini da rispettare.
Non è necessario aggiungere altro.
Concordo invece su come descrivi tu stesso la cupola che vedeva tra i suoi appartenenti i due designatori, una cupola un po’ multicolore, che fosse la Juve o il Milan ecc. a loro importava relativamente visto che il loro obiettivo era mantenere il potere con il favore delle società più forti.
– Da parte tua invece vorrei un commento sul “ormai nel dubbio siamo penalizzati siamo penalizzati … hanno paura di essere marchiati …. siamo arrivati al punto che nel dubbio ci danno contro”. Su quel marchiati. Marchiati da chi? Dall’opinione pubblica? Inficiava sul giudizio dei designatori?
Perché se la risposta è affermativa allora deve essere riletta daccapo tutto il rapporto di Moggi con alcuni giornalisti e media di secondo ordine.
– “Che De Santis fosse poi un amico di Moggi era cosa poi palesemente nota nell’ambiente calcistico”. Chi è l’ambiente calcistico?
Vogliamo fare un elenco di fatti noti all’ambiente calcistico poi non veri e verificati? In un processo basta la voce, la chiacchiera?
– Poi vorrei aggiungere un parere personale non da giurista o avvocato sul –
Ma basta davvero il contatto (telefonico) prima e dopo la gara? Se il contatto invece è sconosciuto come lo sono gli incontri avvenuti di persona? O messaggi arrivati in altro modo?
Ai miei occhi è un modo bizzarro di provare l’effettivo condizionamento della gara, interessa non entrare nel merito della gara (anche perché in assenza di un arbitraggio errato o in presenza di giudizi soggettivi – vogliamo entrare nel merito della discrezionalità?) si è scelto una strada euristica.
Partendo dal presupposto che la Juve abbia alterato il campionato hanno tirato fuori questa sorta di rilevamento delle impronte nei pressi di una gara che con un migliaia di intercettazioni prima o poi avrebbe tirato “un pesce dalla rete” di gare.
Così va a finire che la più temibile e famosa associazione a delinquere dopo Cosa Nostra e i Casalesi venga processata e condannata per tre griglie, due partite e uno sfogo di Cellino.
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Andrea ha detto:
Manca questo pezzo quasi alla fine dopo
sul: *bisogna guardare ciò che succede a monte, prima e dopo la gara – vaglierà nel proprio giudizio come sopra già indicato, non la sola mera conduzione della gara come oggetto di imputazione anche gli elementi probatori concreti sia a monte della gara stessa e sia quelli emergenti da ulteriori esiti dibattimentali, i quali in uno con la rilevanza della gara e con indizi concreti della lesione della imparzialità attribuitagli per legge, supporteranno o meno il giudizio di colpevolezza
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Felix Arpino ha detto:
Premetto che a me non interessa né giocare a fare l’avvocato (anche se è un mestiere che mi affascina) né tantomeno a fare il pubblico ministero che ritira il filmato del sorteggio e lo sostituisce con una serie di fotogrammi in ordine sbagliato (una delle tante porcate fatte dall’accusa). Il pm dovrebbe limitarsi a contestare fatti di cui è certo, non ipotesi per le quali verrà pure sbeffeggiato dal giudice.
1) È stato accertato che Moggi intratteneva colloqui telefonici con Bergamo tramite schede svizzere (direi quasi certamente intestate al padre di De CIllis). Il comportamento di Moggi è sicuramente quello di una persona che sa o teme di essere intercettata. Quindi capisco che per le trattative di mercato l’ex ferroviere utilizzasse queste SIM straniere non intestate. Il problema è però che Bergamo non c’entra nulla con la compravendita di calciatori. Moggi e Bergamo parlavano di politica federale e componevano le griglie, questo è pacifico. Resta da vedere se comporre le griglie è reato: secondo la Procura di Torino non lo era, secondo il Tribunale e la Corte d’Appello di Napoli invece lo è. Aspettiamo la Cassazione. Sportivamente parlando invece per me è slealtà sportiva. Ciò che però non mi piacque ascoltando la famosa grigliata fu che non era Moggi a sembrare il secondo designatore, ma Bergamo stesso.
2) Non so se Farina fece bene a concedere il vantaggio e a non espellere Thuram. Diciamo però che il comportamento di Bergamo è scorretto perché sembra essere di parte. Tu sul giornale devi scrivere ciò che pensi, non devi scrivere ciò che vorrebbe Moggi. Poca roba, comunque. È un discorso di deontologia professionale, non è secondo me condotta da codice penale…
3) Il discorso sul processone di Biscardi mi ha sempre divertito. Chiedere di taroccare la moviola accorciando i centimetri del fuorigioco, manovrare i sondaggi o di sequestrare la patente a punti di un arbitro ovviamente sono cose poco corrette. Ricordiamoci che queste telefonate le conosciamo perché era Moggi ad essere intercettato, non Biscardi. Biscardi ha sempre detto che lo chiamavano tutti (o quasi) e che le richieste erano sempre le solite. Qui vi allego una sua intervista: http://archivio.panorama.it/archivio/A-qualcuno-spiace-Aldo. Infine, come dice Francesco: è poi stato verificato se veramente le richieste di Moggi venivano accolte? No. Un po’ come il sequestro Paparesta. Uno dice una stronzata al telefono e si prende il capo d’imputazione per sequestro di persona. Sono comunque cose che accadono anche oggi. La Roma vince a Udine con un gol che non supera la linea ma la Gazzetta e il Corriere dello Sport dicono che la palla è entrata.
4) È proprio strano che, visto il metro di giudizio, Carraro non sia stato rinviato a giudizio, ma lasciamo perdere. La telefonata che Carraro fa a Bergamo prima di Inter – Juve era stata segnata coi tre baffi rossi ma Auricchio ha deciso che nelle informative non ci doveva finire. Ci doveva invece finire quella in cui si incazza dopo l’arbitraggio di Racalbuto in Roma – Juve. Scelte investigative che mi sento di discutere, pur non essendo un inquirente o Cipriani. Diciamo che sono scelte leggermente di parte, tanto per ricordare il modo con cui è stata portata avanti l’inchiesta. A mio modo di vedere quella telefonata era da capo d’imputazione per frode sportiva perché Carraro dice a Bergamo di dire a Rodomonti di pensare più a una squadra piuttosto che all’altra e tenta quindi di ledere la terzietà del direttore di gara. Secondo gli inquirenti invece non è così, esattamente come la Meani – De Santis non è nulla confronto al gravissimo capo b) per cui Dattilo si è preso 10 mesi di condanna, ma lasciamo perdere anche questo.
5) Sono anch’io d’accordo con l’obiezione di Massimo. Già mi fa strano che De Santis sia un cupolaro e che il suo contributo all’associazione sia stato solo quello di ammonire i temibili Petruzzi e Nastase (oltre a salvare la Fiorentina). In pratica De Santis agisce a gennaio e a maggio; non opera in modo continuato pur potendolo fare perché arbitra svariate altre volte la Juventus e ha pure la scheda svizzera con cui comunica direttamente con Moggi ma con lui la Juventus perde o pareggia, vabbè.
6) Su Lecce – Juve non so che dire. I capitani hanno detto che il campo era giocabile. Poi non vedo per quale motivo la squadra tecnicamente più forte dovesse voler giocare su un campo pesante, semmai sarebbe dovuto essere il contrario. Le magliette sono magliette. La Juventus vince 1-0. De Santis non commette errori arbitrali. L’unico sospetto mi viene da Giraudo che parla di amici che non danno più niente. Ma su De Santis mi piacerebbe avere l’opinione di Rug riguardo ai suoi contatti con Facchetti (di Meani abbiamo già parlato).
Aggiungo sulla prescrizione: Moggi potrà essere condannato in via definitiva soltanto se l’accusa riuscirà a dimostrare che l’associazione per delinquere si è protratta fino alla fine del campionato 2005/06. In caso contrario – essendo la prescrizione per i capi e promotori dell’associazione di 8 anni e 9 mesi – sarà tutto prescritto (il reato si è estinto a febbraio 2014) e la Cassazione, anche se dovesse rigettare i ricorsi degli imputati, sarebbe costretta ad annullare tutte le condanne (tranne quelle di De Santis, Bertini e Dattilo che hanno rinunciato alla prescrizione).
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Rug ha detto:
Alcune precisazioni:
1) la procura di Torino non ha mai scoperto che Moggi faceva le griglie insieme a Bergamo anche perché le indagini avvengono d’estate e non d’inverno.
2) Carraro è stato imputato ma prosciolto nell’udienza preliminare perché le prove non erano tali da poter sostenere una accusa in giudizio
3) Secondo te io sui rapporti in genere fra gli arbitri e i dirigenti delle società e quindi fra Facchetti e De Santis cosa posso pensare?
4) il tuo discorso sulla prescrizione è corretto però la prescrizione si interrompe e poi rincomincia a decorrere però i conti falli tu, io non me la sento, staremo a vedere
Art. 160. Codice Penale
Interruzione del corso della prescrizione.
Il corso della prescrizione è interrotto dalla sentenza di condanna o dal decreto di condanna.
Interrompono pure la prescrizione l’ordinanza che applica le misure cautelari personali e quella di convalida del fermo o dell’arresto, l’interrogatorio reso davanti al pubblico ministero o al giudice, l’invito a presentarsi al pubblico ministero per rendere l’interrogatorio, il provvedimento del giudice di fissazione dell’udienza in camera di consiglio per la decisione sulla richiesta di archiviazione, la richiesta di rinvio a giudizio, il decreto di fissazione della udienza preliminare, l’ordinanza che dispone il giudizio abbreviato, il decreto di fissazione della udienza per la decisione sulla richiesta di applicazione della pena, la presentazione o la citazione per il giudizio direttissimo, il decreto che dispone il giudizio immediato, il decreto che dispone il giudizio e il decreto di citazione a giudizio. (1)
La prescrizione interrotta comincia nuovamente a decorrere dal giorno della interruzione. Se più sono gli atti interruttivi, la prescrizione decorre dall’ultimo di essi; ma in nessun caso i termini stabiliti nell’articolo 157 possono essere prolungati oltre i termini di cui all’articolo 161, secondo comma, fatta eccezione per i reati di cui all’articolo 51, commi 3-bis e 3-quater, del codice di procedura penale.
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Felix Arpino ha detto:
Hai ragione su alcune precisazioni. Ricordo però che da qualche parte nell’archiviazione di Maddalena c’è scritto che secondo loro nemmeno un ipotetico sorteggio truccato costituirebbe frode sportiva per il fatto che una partita non può essere considerata truccata in base alla presenza di un arbitro piuttosto che un altro. La partita è regolare indipendentemente dal fatto che la arbitri Collina, Paparesta o Bertini; bisogna dimostrare che l’arbitro aveva intenzione di abitare a favore o contro una squadra. Quindi se secondo la Procura di Torino truccare il sorteggio non costituisce frode sportiva, figuriamoci se è reato parlare di griglie arbitrali…
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Felix Arpino ha detto:
Aggiungo un commento sui media. Io noto che con la Juventus c’è un doppiopesimo mediatico che non è svanito nel 2006 ma c’è tuttora (mentre Moggi è uscito dal calcio). Cosa sarebbe successo se la Juventus avesse vinto a Udine come ha vinto la Roma? Sarebbe scoppiato l’ennesimo casino mediatico (ricordatevi la testimonianza resa da Carraro a Napoli, si trovano molte risposte in quella deposizione). De Santis viene marchiato come arbitro pro Juve nel 2000 per un errore che ci poteva stare e non so nemmeno se è un errore dal momento che il calcio d’angolo da cui nasce il gol non doveva nemmeno esserci. In Italia c’è una forte antijuventinità che è diffusa ovunque: anche nelle redazioni di alcuni giornali. Molti giornalisti sono tifosi, chiedete a Carlo Sassi che cosa fecero in Rai per il gol di Turone (taroccarono le immagini). Perché bisogna trattare in maniera dissimile situazioni uguali solo in base ai colori della squadra? Perché quando la Juve vinse nel 2005 col Chievo con un gol fantasma la Gazzetta titolò “Juve, non così!” mentre quando la Roma vince a Udine o a Genova o col Sassuolo i titoli sono molto meno pesanti? È normale? Da una parte “Juve, non così!”, dall’altra “E peccato se era in fuorigioco”. Questo si chiama dppiopesismo mediatico. La linea editoriale influenza i lettori e crea il famoso sentimento popolare.
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Rug ha detto:
Innanzitutto benvenuto Andrea. Questi due articoli che leggi su questo blog non sono i primi due che scrivo. Ne ho scritti tantissimi per Tifosi Si Nasce (TSN), il blog poi è stato chiuso e con lui si sono persi i miei articoli che comunque ho sul mio computer e forse qualcuno lo ripubblicherò. In questi articoli che ho scritto per TSN ho già affrontato diversi argomenti fra cui le schede svizzere, le intercettazioni, i motivi per cui la Juve ha scaricato Moggi e perché la juve non è stata considerata responsabile dei reati ascritti a Moggi. La Juve non è stata assolta nel processo penale perché non era imputata, stava li come responsabile civile difesa da Vitiello, è un’altra cosa. Dopodiché abbiamo incominciato insieme a Claudio Nannetti, BJH e Paolo che purtroppo non sono ancora intervenuti, oltre che FrancTosc, tutti rigorosamente juventini, a commentare i vari capi di imputazione pur essendo tutti oberati di impegni universitari. In questo gioco perché io lo considero un gioco, io ho sempre impersonato l’accusa e ho lasciato la difesa agli juventini per poi vedere alla fine cosa ne usciva fuori cercando di storicizzare il tutto senza isterismi e attacchi in genere del tipo di quelli che si leggono nei vari commenti su Giù le mani pieni di insulti e turpiloqui, se tu continuerai ad attenerti a queste regole come si attiene Massimo Cudin, altro juventino conosciuto in internet sul blog “Calciopoli sanguina ancora” sarai sempre benvenuto perché io con voi juventini voglio parlare anche perché siete sicuramente i più informati sulla vicenda calciopoli. Come ha detto Felix il discorso di difendere gli arbitri e non Moggi e la Juve lo accetterei se Bergamo non ne parlava con Moggi ma così non è. Bergamo ha un atteggiamento a dir poco di parte. Moggi non controllava proprio niente ma faceva pressioni a destra e a manca per difendere l’operato degli arbitri fra cui anche Trefoloni che viene raccomandato da Moggi a Baldas in più circostanze ma non viene mai imputato e questo nonostante un certo arbitraggio dopo Lazio Juve e le raccomandazioni telefoniche di Mazzini a Lotito in cui gli garantisce che anche se questa volta Trefoloni non è stato amico non è detto che non lo sarà la prossima volta. Si lo so benissimo che a Baldas e a Biscardi gli telefonavano un po’ tutti, era sotto controllo il telefono di Moggi e risultano solo le sue telefonate, non era sotto controllo il telefono di Biscardi ma intanto incominciamo con notare che non è vero che il processo di Biscardi fosse poi così tanto da sminuire a livello di portata mediatica come molti juventini cercano di fare per affievolire il continuo cercare di raccomandare i suoi arbitri da parte di Moggi al processo. Quindi la critica di Massimo Zampini:”ancora con Biscardi? da su”, è priva di pregio. Biscardi aveva una certa potenza mediatica e non è vero che la sua trasmissione non si prendeva in tutta Italia come molti sostengono. Con l’ausilio di questa trasmissione, oltre che anche con la collaborazione di Bergamo e della sua rubrica sulla Gazzetta oltre che altre comparse, su Mediaset non so quante volte ci sia andato ma Mughini stava fisso li, lui cercava di condizionare l’opinione pubblica a suo vantaggio, vuoi dirmi che ci riusciva poco e che le polemiche arbitrali ben più aspre di oggi erano comunque all’ordine del giorno? e ci mancherebbe che ci doveva pure riuscire a prendere per fessi milioni di spettatori che vedevano le partite. La Juve era comunque una buonissima squadra ma non attrezzata per competere ad altissimi livelli su due / tre fronti ed arrivare fino in fondo. Per quello servivano dai 22 ai 24 titolari e la juve invece ne aveva 15 o 16, di Juve due manco a parlarne e per questo Moggi si è avvalso di vari mezzucci di cui per il momento non ne conosciamo la portata. Moggi aveva dei rapporti con il mondo arbitrale che non doveva avere fra cui i vari contatti con le svizzere che per il momento ci sono e questo è un fatto incontrovertibile e adesso tu mi spieghi che bisogno aveva Moggi di parlare con gli arbitri e di distribuire schede svizzere per parlarci come nel capo di imputazione O dato che la Juve era fortissima e non aveva bisogno di aiuti. Fra i possessori delle svizzere c’è anche De Santis che è considerato facente parte del “giro” (preferisco usare questa espressione perché è più confacente alla realtà storica) Moggi. Quando De Santis arbitra la Lecce Juve fa ancora parte del giro. Sulle intercettazioni che mi hai portato non ne so niente, se mi fai vedere dove stanno mi faresti cosa gradita. Per quanto riguarda i rapporti con le svizzere poco importa che il metodo di attribuzione delle svizzere sia artigianale, se ci tenevate così tanto anziché perdere tempo a trovare le telefonate degli altri potevate chiedere voi che i faldoni in mano a Di Laroni venissero analizzati con un metodo informatico certificato esattamente come potevate chiedere voi che venisse disposta la rogatoria internazionale per avere i tabulati precisi dalla svizzera. Stai tranquillo, rientra fra i diritti della difesa. Perché Prioreschi non lo fa? coda di paglia? probabilmente si. Le indagini sono di parte perché nascono su soffiata di Baldini, nemico giurato di Moggi, quindi se vogliamo parlare di complotto mettiamo in mezzo innanzitutto Baldini e non Facchetti, se Facchetti fosse stato ancora vivo i suoi reati o presunti tali non erano ancora andati in prescrizione quando sono stati scoperti da Penta. Una imputazione nei confronti di Facchetti si poteva sempre fare. Il tutto comunque ha poca importanza perché se Moggi avesse avuto un comportamento limpido non avrebbe avuto nulla da temere e invece non è così esattamente come ha poca importanza che dalle sentenze penali risulta che il campionato non sia alterato. Essendo il reato di frode sportiva un reato a consumazione anticipata l’effetto del reato non interessa al giudice penale, a lui interessa solamente che siano stati posti in essere atti tali da mettere in pericolo il bene giuridico protetto dalla norma e la risposta è si, la quantificazione del danno non spetta al giudice penale ma al giudice civile e sarà lui a dire se il campionato è alterato oppure no. N.b. nel processo civile non c’è il ragionevole dubbio, non c’è l’insufficienza di prove che porta all’assoluzione, il giudice civile, sulla base delle prove portate dalle parti dovrà quantificare il danno e decidere se è un danno morale oppure anche materiale, insomma ci dirà lui se il campionato è alterato oppure no. Il processo civile è insomma meno garantista di quello penale e soprattutto nel processo civile l’intervenuta prescrizione del processo penale non conta. Per questo motivo e non per altro alcuni imputati hanno rinunciato alla prescrizione nel processo penale perché solo con l’assoluzione nel processo penale non dovranno risarcire nessuno. Fra quelli che hanno rinunciato alla prescrizione c’è anche De Santis, valuteranno in seguito il suo effettivo apporto all’associazione e calcoleranno i danni.
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Massimo Cudin ha detto:
Sull’associazione a delinquere io insisto a dire che i dubbi sono troppi e non solo per gli evidenti e grossolani errori degli inquirenti dell’accusa come per esempio nel caso del filmato del sorteggio smarrito e nelle successive foto dello stesso messe poi in ordine contrario per far passare la tesi che fosse truccato ma anche perche’ che Moggi chiamasse gli arbitri oltre ai designatori non c’e’ un briciolo di prova….un’associazione alla fine fatta da 2 dirigenti e 2 designatori e basta e’ un po’ pochino perche’ venga falsato un campionato oltretutto se ci fossero stati negli anni anche molti arbitri e guardalinee come sostenuto dall’accusa e’ pero’ strano che non sia mai uscita una gola profonda che spifferasse tutto….anche all’inizio quando vennero rinviati a giudizio decine tra arbitri e guardalinee non ce n’e’ stato uno che pentito abbia spifferato tutto per salvarsi dalle accuse e far ricadere poi le colpe su Moggi e i designatori……Ruggero dice che la Juve era una squadra forte ma non così forte da poter vincere su tutti i fronti….qui non sono molto convinto di questo anche perche’ a quei tempi la squadra oltre che vincere numerosi scudetti arrivo’ in finale di Champions League 4 volte in 7 anni ed e’ un risultato ancora non eguagliato da nessun altra squadra in Europa….in piu’ la Juve era continuamente rafforzata con giocatori di spessore ogni anno e se non ci fosse stata questa bufera sarebbero sempre stati lì a lottare per vincere ogni anno….l’inter per esempio negli anni successivi non vinse solo perche’ c’erano molte squadre penalizzate ma soprattutto perche’ presero da una Juve costretta a vendere campioni dello spessore di Ibrahimovic e Vieira e quando decisero di vendere Ibra guadagnarono abbastanza da fare una squadra che poi riuscì a vincere tutto…..
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franctosc ha detto:
Sono contento che nuovi commentatori si aggiungano alla nostra combriccola, soprattutto se sono preparatissimi sull’argomento come Andrea. Ho apprezzato i commenti suoi e di Felix. Fondamentalmente il problema della argomentazioni di Rug è lo stesso delle argomentazioni dell’accusa. La colpevolezza di Moggi e company non è il risultato del ragionamento, ma è la premessa del ragionamento. Si decide che gli imputati sono colpevoli a prescindere, e poi ci si attacca a qualunque minimo indizio in questo senso. Ma parafrasando un po’ Rug, basta che interpreti in maniera unidirezionale una serie di indizi dubbi e il gioco è fatto, ed ecco comparire un’associazione a delinquere dove associazione a delinquere non c’è.
Per rispondere su alcuni punti che avevo proposto:
– Moggi parla su svizzera con Bergamo perchè temeva le intercettazioni dell’Inter, non quelle dei cc di cui non penso fosse informato, almeno non nel 2004. Ma non parlavano di mercato, Rug, non fare lo gnorri. Abbiamo visto più volte nel corso delle nostre scorribande che la gestione da parte dei direttori sportivi prevedeva che si parlasse con i designatori, si facesse presente loro che con qualche arbitro si aveva qualche “problemino”, che qualche altro invece sarebbe stato bello averlo più spesso. Lo faceva Meani, lo faceva Facchetti, lo faceva Moggi, lo facevano anche altri, ma i consulenti di Moggi non hanno perso tempo sulle piccole squadre, si sono concentrati per ovvi motivi soprattutto sulle telefonate dell’Inter. Accanto a questo, i designatori brigavano per garantirsi il favore delle grandi squadre, ovvero quelle che le avevano messi in quel posto. Per cui se serviva di tenersi buona l’Inter si poteva “pregare” l’arbitro che non ci fossero errori contro l’Inter, se serviva di tenersi buono Moggi magari sarà stata fatta la stessa cosa, non lo sappiamo. Secondo me da parte dei designatori non c’è mai stato più di questo genere di comportamenti,ossia non c’è mai stata una consapevole adesione a un’associazione posta al servizio di Moggi; la loro presenza nell’associazione moggiana è un falso storico.
– Voglio che sia chiara una cosa. Tutti nel mondo del calcio, dirigenti/allenatori/calciatori/giornalisti-tifosi, difendono l’arbitro quando sbaglia a favore della loro squadra, attaccano l’arbitro quando sbaglia contro la loro squadra. Moggi parlando con Baldas e Biscardi fa una cosa assolutamente normale e per quanto mi sforzi non riesco assolutamente a vederci nulla di delittuoso. Il fatto che i giudici per condannare si siano dovuti attaccare alle telefonate con Biscardi / Baldas la dice lunga sulla demenzialità del tutto. La gestione del programma è al massimo un problema di etica professionale (per quanto parlare di etica professionale per il giornalismo sportivo… ma Felix ha già scritto cose che sottoscrivo, non mi dilungo). Il problema però è questo, il teorema non si può scalfire, perchè la diabolica formula della consumazione anticipata permette di prescindere da qualunque evidenza. Sono colpevoli perchè sì.
Comunque Rug io sono contento della tua parziale dissociazione (questo sono le cose sostenute dall’accusa, non le cose che pensi tu). Secondo me però non cogli a sufficienza il carattere kafkiano del processo, che rende quasi impossibile una difesa anche perchè le accuse non si basano su punti concreti, si basano su supposizioni non dimostrate fondate a loro volta su altre supposizioni altrettanto non dimostrate. Tu arrivi a dire che la prova che De Santis fosse associato stava in Lecce Parma, una partita giocata più di sei mesi dopo Lecce Juventus, e poi utilizzi questo per concludere bellamente che De Santis aiuta la Juve contro il Lecce. Cioè, solo a me sembra incredibile questa cosa?
E’ indispensabile separare i fatti concreti dalle allusioni maliziose, che io ho chiamato auricchismi. Se ti basi sul fatto che una squadra si è lamentata, allora il 90% delle partite giocate in Italia sono frodi sportive. Ma invece bisognerebbe separare le cose in grado di incidere effettivamente sul bene protetto dalla legge da tutto il resto del materiale che è inserito per fini suggestivi ma che a pensarci bene non dimostra proprio nulla. Se fai questa separazione ti accorgi che c’è una grigliata, qualche incontro conviviale Moggi – designatori e poi il quadro delle svizzere, tutto il resto è il nulla cosmico.
E ancora non ho il tempo di farti le obiezioni sulla seconda parte dell’articolo, la prima volta mi ero fermato a metà.
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Rug ha detto:
Hai tutto il tempo per farmi le obiezioni della seconda parte. Premettendo che io non ho mai sostenuto che ci fosse associazione ma una amministrazione marcia dove si aiutava un po’ uno un po’ l’altro a seconda degli umori della piazza (emblematica è la frase fra Bergamo e Rodomonti:”nel dubbio pensa a quelli che stanno dietro”) e lo si faceva perché il duo voleva comunque proteggere il proprio potere e cercare comunque di rimanere all’interno della federazione, ho voluto questa volta provare a sostenere l’accusa sulla associazione a delinquere, con tutti i problemi del caso, per vedere cosa ne uscisse fuori fra i commenti, perché se c’è associazione allora anche la partita Lecce Juve è alterata e viziata da frode sportiva automatica altrimenti no. L’associazione rimane in piedi per opera della giurisprudenza (o per opera dello spirito santo fate voi) sulla base di quella sentenza che ho citato nell’articolo e che potete anche andarvi a leggere (c’è il link di richiamo). Rimane comunque un fatto e cioè che Moggi parlava con gli arbitri con le svizzere (aspettando l’evoluzione del caso De Cillis) e che, ma questa è una mia opinione personale, non ci sono prove ma forse qualche sorteggio lo hanno alterato, non si spiega altrimenti perché Moggi abbia detto a Racalbuto al telefono”va be, se non stai bene ti mettiamo per Cagliari” (e taciamo sulla deposizione Zamparini) a meno che semplicemente non abbia voluto intendere che lo mettono per la prossima griglia in cui c’è anche Cagliari Juve il che, sia chiaro, non va comunque bene. Come ha detto Felix, Moggi sembra quasi il “primo” designatore e Bergamo un suo sottoposto ed è qui che c’è la frode sportiva perché gli arbitri quando arbitravano la Juve non arbitravano una squadra ma la squadra del proprio designatore, come volete che abbiano arbitrato se non da buoni leccaculi fantozziani? Perché è questa la situazione che si delinea degli arbitri alla fine se vogliamo credere alla tesi uscita dai processi. Gli arbitri erano dei Fantozzi fra l’incudine e il martello, un esempio per tutti è il caso sempre di Racalbuto dopo Roma Juve che da una parte “aiuta” la squadra del “primo o terzo” (fate voi) designatore e poi si prende 9 giornate di sospensione dal duo. Molto meglio fare come ha fatto Trefoloni, darsi per malati.
P.S. se volete dal prossimo articolo, sospendo l’analisi dei vari capi di imputazione e avvio una serie di “lezioni” sull’associazione a delinquere, ditemi voi.
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Rug ha detto:
o magari aspettiamo se rimane l’imputazione di associazione a delinquere dopo la Cassazione e poi ne riparliamo.
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Felix Arpino ha detto:
Sono d’accordo sia con Andrea che con Francesco e mi è piaciuto molto l’ultimo commento di Rug. Anch’io penso che non ci fosse un’associazione per delinquere finalizzata a favorire la Juventus. Lo dimostrano secondo me alcune telefonate tra gli stessi designatori a cui non importa assolutamente chi vincerà lo scudetto. Curiosa anche la telefonata tra la Fazi e Bergamo in cui la zarina (assolta) spera esplicitamente che la Juventus perda e si dispiace del fatto che non ci sia nessun altro in grado di vincere lo scudetto (opinione secondo me sbagliata: quell’anno la Juventus era fortissima, ma fortissimo si rivelerà poi anche il Milan che perderà la finale di Champions League in un modo incredibile). Quindi: niente associazione, ma un’atmosfera inquinata; era venuto meno il potere dello Stato nel calcio italiano e chi più chi meno cercava di ottenere designazioni gradite alla propria squadra interferendo nel lavoro dei designatori e contattando qualche arbitro. Secondo me è stata fatta confusione tra associazione per delinquere e concorso di più persone in diversi reati. Per fare un’esempio: l’accusa non doveva contestare la frode sportiva a Bergamo in Roma – Juventus, ma doveva contestarla a Racalbuto e a Moggi che ebbero dei contatti con le schede svizzere prima del match. Bergamo cosa c’entra? A mio modo di vedere il capitolo svizzero è l’unico che ha una certa validità e un certo peso anche se nelle sentenze si sostiene che il semplice contatto muto non sia sufficiente a mettere in pericolo il regolare svolgimento della gara. Quindi: se ci sono contatti svizzeri e poi parli con Biscardi difendendo l’arbitro ti condanno, se non parli con Biscardi ti assolvo perché il fatto non sussiste. Come ci possa essere una condanna per associazione a delinquere in secondo grado non lo capisco… Bergamo e Pairetto sperano che Juve e Milan pareggino, si disperano per la punizione concessa da Pieri in Bologna – Juventus, sospendono Racalbuto, etc. E poi non si capisce perché gli imputati prima e dopo il match si parlino tranquillamente su scheda italiana se hanno la svizzera e se sono associati. Non ci sono mai contatti tra schede svizzere associate agli arbitri tra di loro o con i due designatori. Quindi, ripeto, più che associazione mi sembra un concorso in reati…
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Rug ha detto:
Effettivamente hai colpito nel segno, perché, per esempio, Pieri chiama Bergamo dopo la partita sulla scheda italiana se entrambi hanno le svizzere? perché Racalbuto chiama De Santis su scheda italiana per la partita Roma Juve se entrambi hanno le svizzere?
I “consociati” sapevano fra loro di avere le svizzere? e se no perché? probabilmente perché non sapevano di essere consociati anche se il tutto non rileva dal punto di vista penale, non è necessario che i membri di una associazione si conoscano fra di loro o sappiano di far parte della medesima associazione.
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Paolobxl ha detto:
Rug
Fammi capire una cosa tu che ne sai tanto al riguardo
dopo tanto dibattere e discutere si é capito che se associazione c’era era un associazione fantoziana
Ma come mai il Sig Auricchio e company si sono ostinatamente accaniti solo contro la juve e Moggi & Giraudo ??
e ritengono valida solo l”associazione tra Moggi Giraudo Beragamo Pairetto Mazzini e qualche arbitro
en non Meani Il Geometra Collina Bergamo Pairetto e qualche arbitro
o
Moratti Trocnchetti Facchetti Nucini Bergamo Pairetto e qualche arbitro
o
Carraro Bergamo Pairetto e qualche arbitro
o
Mazzini Baldini Auricchio Moratti
o
altre combinazioni a piacere
come puo’ un magistrato prendersi la libertà di fare quello che ha fatto:
senza che un suo superiore o giudice lo richiami al rispetto del suo giuramento di perseguire sempre e comunque la ricerca della verità e non solo quello che lui deliberatamente decide che sia la verità, anche di fronte a proteste dei suoi sub alterni che glie lo fanno notare ,
si prende una libertà al di fuori delle sue competenze
questo é emerso chiaramente dai dibattimenti processuali
Da dove viene questa cocciutagine nel volere colpire solo ed esclusivamente determinate persone e il volere testardamente tenerne altre al di fuori ??
e per farlo a prodotto false testimonianze , falsificato prove , e agito per
sentito dire ,
La legge permette tutto questo senza battere ciglio ???
vedremo in cassazione
So che questo non é nel tuo articolo ma
Sulla sentenza Francesco Claudio Felix Andrea hanno già detto tutto al riguardo
ho poco da aggiungere
Apprezzo che alla fine anche tu ti sei reso conto che piu’ che di associazione a delinquere si capisce che é un modo di fare tutto Italiano in tutti i settori
condannabile quanto si vuole ma cosi’ era cosi’ é e probabilmente cosi’ resterà
anche se la speranza di un cambiamento é l’ultima a morire
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Rug ha detto:
Premettendo che non ho mai avuto bisogno di essere convito di queste cose, ossia che non ci troviamo di fronte ad una associazione a delinquere in senso “classico”, ho voluto vedere che ne pensavate voi di questa associazione fatta di persone che entrano ed escono a seconda di come cambia il vento. Non se se avete notato il mio articolo si apre dicendo che il capo E) offre vari sputi di riflessione, è stata una maniera come un’altra per cominciare ad affrontare il tema dell’associazione a delinquere. Tu mi hai elencato i vari inciuci, tipici di una amministrazione marcia come ce ne sono tante in Italia ad ogni modo se l’associazione rimarrà anche dopo la cassazione prima che escano le motivazioni della sentenza faremo un corso accelerato di 3-4 articoli per poter capire al meglio le motivazioni sulla sussistenza dell’associazione a delinquere.
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Paolobxl ha detto:
girovacchiando sul web un po qui e un po la
si leggono sempre le stesse accuse sugli arbitri del tempo di calciopoli
e guarda caso se l’errore favorisce la juve copriti cielo se favorisce una diretta avversaria si fa spallucce come dire puo’ succedere
e mi sorge spontaneo un pensiero
a cosa pensano Auricchio e giudici leggendo l’accanimento mediatico farcito delle stesse accuse di calciopoli contro la juve ora che Moggi non c’é piu’??
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franctosc ha detto:
@Rug secondo me in effetti è molto interessante se ci proponi un quadro relativo all’associazione a delinquere… ormai bene o male lo schema relativo alle frodi sportive, condivisibile o meno, è chiaro, ma quello relativo all’associazione mi sembra che lo sia meno.
Io sono d’accordo con le precisazioni tue e di Felix, se noi sfrondiamo la nostra analisi da tutte le cose inutili possiamo soffermarci sull’essenziale.
Scrive @Felix: “E poi non si capisce perché gli imputati prima e dopo il match si parlino tranquillamente su scheda italiana se hanno la svizzera e se sono associati”… forse perchè la svizzera non ce l’hanno? Io ve la butto lì. Ricordiamoci che tutto il teorema delle svizzere è un totale atto di fede nei confronti di Di Laroni. Vi dico solo questo, che per Di Laroni anche la sim di Paparesta è segnalata a Coverciano per i raduni arbitrali… hanno mentito i Paparesta, Romeo accompagnava il figlio ai raduni, oppure nella ricostruzione c’è più di qualche problemino? Vedremo…
Comunque diciamo che il 50% di Calciopoli è costituito dal teorema delle svizzere, l’altro 50% dalla telefonata del 9 febbraio nota come grigliata, che noi usiamo come modello per riempire di contenuti anche le altre telefonate “mute” fra Bergamo e Moggi. Diciamo che è un’ipotesi verosimile che Bergamo e Moggi abbiano avuto altre conversazioni dello stesso genere di quella intercettata. Detto questo, stiamo molto attenti nel dedurre dal contenuto di una sola telefonata la definizione di Moggi come primo/secondo/terzo designatore. In realtà la grigliata è un po’ fuorviante perchè Moggi e Bergamo sono sin dall’inizio d’accordo praticamente su tutto. La differenza di carattere fra i due (Bergamo più timido e indeciso, vedete anche i colloqui con la zarina Fazi, Moggi più deciso) potrebbe suggerire l’immagine di Moggi primo designatore, ma in realtà secondo me Moggi semplicemente conosce molto bene i criteri con cui i designatori confezionavano le griglie, sapeva bene o male quali arbitri sarebbero stati fermati, quali sarebbero stati inseriti in prima fascia, e per questo nel fare il giochino su chi avrebbe messo in griglia riesce a indovinare quasi al 100% le idee di Bergamo. Ma io vi chiedo, è più grave questa telefonata o quella Bergamo – Meani in cui il dirigente milanista approva la griglia pre-Juve-Milan? Ve l’ho presentata nell’ottava parte della mia storia (https://lavitaeleopinioni.wordpress.com/2014/09/27/auricchio-ci-credo-lincredibile-storia-di-calciopoli-parte-ottava/) si tratta di una telefonata che presuppone telefonate precedenti, e costituisce la risposta finale di Meani a Bergamo sui nomi approvati per la griglia, che Meani riferisce dopo averne parlato con un misterioso “lui” la cui identificazione affido alla vostra sfrenata fantasia… Bergamo chiamo Meani Leo, segno quantomeno di confidenza con il personaggio. Insomma, non vi riepilogo tutta la telefonata, andatevela a leggere sul mio blog, io vi dico provocatoriamente, provate a interpretare questa telefonata con il metodo Auricchio, attaccandovi a ogni frase dubbia con interpretazioni colpevoliste… allora chi è il primo designatore? Questo lo dico perchè noi facciamo deduzioni su una sola telefonata di Moggi, ma @Rug costruirci sopra il teorema per cui Moggi era il designatore e quindi gli arbitri favorivano la Juve perchè era la squadra del designatore mi sembra ancora un po’ troppo spericolato.
Comunque nella discussione stiamo facendo molti passi avanti. Io insisto sull’aggettivo “occasionale”. Gli associati occasionalmente si dissociavano dagli scopi della cupola? Oppure occasionalmente agivano per la cupola?
Infine Rug mi puoi indicare un posto dove posso leggere per intero la telefonata “presunta” Moggi Racalbuto?
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Rug ha detto:
Per quanto riguarda la telefonata su svizzera Racalbuto Moggi è al capo O) pag. 177 e seg. sentenza Casoria. Per quanto riguarda l’associazione a delinquere dammi un po’ di tempo, non è facile come tu pensi, va be dai, ci provo ma ci vorranno come minimo un tre quattro articoli.
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Felix Arpino ha detto:
Secondo chi ha giudicato queste presunte telefonate tra Moggi e alcuni arbitri sono certe (altrimenti avrebbero assolto) e devo dire che anch’io sono ormai portato a credere alla verosimiglianza del lavoro di Di Laroni, seppur artigianale, ma ne discuteremo in futuro… Comunque ce ne sono due tra Moggi e Racalbuto; vi linko direttamente gli audio: http://video.gazzetta.it/calcio-moggi-arbitro-5-1-2005/50b34ba0-4995-11df-8dd7-00144f02aabe e http://video.gazzetta.it/calcio-moggi-un-arbitro-19-10-2005/560536e0-4995-11df-8dd7-00144f02aabe. Poi se volete posto anche quella con Paparesta.
Avete ragione, la frode sportiva, il reato a consumazione anticipata, il bene giuridico protetto… direi che ormai l’abbiamo capito e aggiungo una mia convinzione personale: secondo il metro di giudizio adottato dai giudici, metà delle partite del campionato 2004/05 sono state viziate da frode sportiva. L’associazione a delinquere invece mi sembra concettualmente più difficile da comprendere e da delineare… probabilmente perché è una cosa molto astratta (così astratta che forse gli stessi “associati” non sapevano di farne parte, vabbè). Quindi se farai qualche articolo sul 416 c.p. ci chiarirai le idee, Rug. Io per associazione a delinquere intendo (probabilmente sbagliando) la classica cupola ed è per questo che ne contesto l’esistenza. Poi, chissà, magari la Cassazione tra quattro giorni ci dirà che non è stata applicata in modo corretto la norma, vedremo.
Ritornando alle schede. Io credo che De Cillis qualche balla l’abbia detta, credo che i due Paparesta qualche balla l’abbiano detta mentre credo che Di Laroni ci abbia raccontato più o meno come sono andate le cose (fu proprio lui che ci fece scoprire che le prime tre le avevano addirittura intercettate quando per anni invece si è sentito dire che le svizzere non possono essere intercettate, vabbè). Ricordo anche che dai tabulati l’unico caso in cui emerge un contatto tra du arbitri è tra la scheda di Bertini e quella di Paparesta, che erano amici. A processo Paparesta ha detto che si ricorda di aver chiamato l’amico Bertini (quando era in hotel, credo conosciate la storia) ma non si ricorda con quale dei due telefoni (SIM) che aveva e su quale numero di Bertini. Una domanda: perché non è stata chiesta l’anagrafica delle SIM? Quando il team di Auricchio intercettò le prime tre, l’anagrafica la chiesero! E le SIM risultarono intestate ad Armando De Cillis. Ma per le altre sei del primo gruppo (foglio prodotto da De Cillis, forse… se non direttamente dai carabinieri, scopriremo un giorno) non è stata chiesta l’anagrafica. Detto discorso per il secondo gruppo che, chiarisco, è costituito dalle SIM che hanno avuto contatti con le prime nove, ma da questo non si può dedurre quando sono state comprate (e da chi). Allora, perché non hanno fatto l’anagrafica? Serve la rogatoria? Perché sapere a chi erano intestate sarebbe utile, no? Magari quella attribuita a Bertini, che non fa parte delle prime nove ma produce traffico telefonico da ottobre e non c’è quindi la prova che provenga da Moggi, se l’è comprata Bertini stesso ed è quindi intestata a lui, chissà.
Come dice Francesco, il 50% di Calciopoli è l’accoppiata De Cillis – Di Laroni, il restante 50% è la grigliata e qualche incontro conviviale. Ma è più grave la griglia di Moggi o quella di Meani? Non lo so. Moggi fa tutta una grigliata generale: ci mette cinque partite, cinque arbitri… fa il designatore. È vero comunque: quando ho detto che Moggi sembrava il primo designatore l’ho detto perché tra i due sembrava quello più autorevole, con la personalità più decisa, tant’è che Bergamo ad un certo punto gli chiede “E Tombolini al posto di Rodomonti, no?”, come se avesse bisogno del permesso di Moggi per fare il suo lavoro. È quello che non mi è piaciuto. Comunque Moggi gli dirà che va bene. Meani, dopo aver parlato con Galliani, conferma a Bergamo che vanno bene quei tre: Collina, Paparesta, Bertini (se ricordo bene). Questo significa che si sono sentiti prima, ma la telefonata precedente dov’è? Io non l’ho mai sentita, voi? Comunque c’era ovviamente confidenza anche con Meani, non solo con Moggi.
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Claudio Nannetti ha detto:
Il fine dell’associazione a delinquere, ammesso che ci fosse, forse non era favorire direttamente la Juventus ma trarre quanti più vantaggi possibile per la propria carriera. Gli arbitri tendevano a fare più partite possibile (e di cartello), i designatori a conservarsi il posto, i dirigenti ad avere arbitri e assistenti “amici” o quantomeno non nemici. Per quanto riguarda il mancato uso delle svizzere in alcune conversazioni post partita: se viene meno il mezzo che certifica l’appartenenza all’associazione vuol dire che quelle conversazioni erano “istituzionali” cioè ritenute parte integrante del lavoro dell’arbitro e del designatore. Lo avete già detto, non ci sono conversazioni svizzere tra designatori e arbitri, c’erano i ritiri a cadenza mensile o giù di lì (e si attivavano parecchie sim in quei casi). Io continuo a ritenere Bergamo e Pairetto come corpi estranei all’associazione, non per questo privi di colpe. Non avrebbe senso altrimenti che quello più in contatto con gli arbitri fosse Fabiani: avevano un canale diretto, i ritiri, non c’era nemmeno bisogno di cellulari. E’ probabile (ma vado a tentoni) che si andasse a verificare di volta in volta da che parte tirava il vento: se Galliani “spingeva” nessuno poteva far finta di niente, se qualcuno si lamentava troppo andava accontentato (pena le polemiche più crude), se la stampa faceva casino quell’arbitro andava fermato al di là delle raccomandazioni di Moggi. Quindi si tastava la mano ai designatori e poi (perchè di loro non ci si fidava) si chiedeva ai fischietti cosa bolliva in pentola. @Francesco che non avessero le svizzere? Delle incongruenze ci sono ma è roba piccola che si perde nella visione globale: Paparesta padre potrebbe aver coperto il figlio (io lo farei). Quando De Santis andò al corso a Roma proprio alla caserma di Via Inselci il suo cellulare svizzero contattò Moggi da Coverciano intorno alle 14.00. E’ una ricostruzione errata, dice De Santis; hai firmato e te ne sei andato prima, risponderei io. Il teorema delle svizzere non costituisce motivo diretto di condanna (serve la trafila contatto svizzero – contatto in chiaro – difesa dell’arbitro coi media) ma aiuta i giudici a sostenere la teoria di quel “di più” messo in campo da Moggi che ha portato all’alterazione del campionato. Buona Cassazione a tutti, personalmente ritengo che qualunque cosa accada, cambierà ben poco.
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Massimo Cudin ha detto:
Pronostico sulla sentenza di Cassazione?
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Paolobxl ha detto:
pronostico
Moggi condannato o al massimo salvato dalla prescrizione
da come si é giudicato fino ad ora nessun giudice ha avuto il fegato
di ammettere che chi ha indagato lo ha fatto a zampe di gallina
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Rug ha detto:
@ Franctosc, dire che non ce l’abbiano è una tua segreta speranza ma molto vana, ce l’hanno, ce l’hanno, il link che ha messo Felix, il primo, è proprio quello della telefonata che ti ho citato io relativa al capo O) a pag. 177 sentenza Casoria. In una associazione a delinquere non è necessario che i membri si conoscano tutti fra di loro figuriamoci se, in questa, sia necessario che sappiano fra di loro di possedere la svizzera, l’importante è che lo sapesse Moggi, il promotore. Quello che penso della telefonata Meani Bergamo è quello che penso sempre, Meani insiste per avere Puglisi guardalinee milanista e non mi dire che non è vero e che non lo sapevi (che finiva così Vasco). La lesione della terzietà degli arbitri e del mondo arbitrale si ha proprio per questo motivo, perché gli arbitri andavano ad arbitrare la squadra del proprio designatore. Rendetevi conto che nel capo E) Cennicola chiede a Moggi se potrà tornare ad arbitrare la Juve e non lo chiede a Bergamo. Io avevo pensato di aspettare che la Cassazione confermasse per poter avviare l’analisi del 416 aspettando che uscissero le motivazioni altrimenti se putacaso non dovesse confermare sarebbe tutto tempo perso, se dovessero confermare non sarà un’associazione a delinquere classica ma una neoclassica. Va bene io il 10 o 11 febbraio mi laureo e poi dedicherò qualche giorno alla stesura dell’articolo.
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franctosc ha detto:
Stai tranquillo, Rug, abbiamo tutto il tempo, non è che voglio che lo scrivi oggi.
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franctosc ha detto:
Grazie @Felix per avermi chiarito il mistero, non avevo capito che di Moggi Racalbuto ce ne sono due diverse, per questo non mi tornava.
Sulle svizzere state tranquilli, io volevo lanciarvi una provocazione. Lo faccio perchè io continuo a non capire a che servissero; perchè un Pieri fa i colloqui sulla svizzera e poi l’unica volta che agisce secondo i fini dell’associazione è dispiaciuto e se ne rammarica al telefono (italiano) con Bergamo? Comunque anch’io sono convinto che Romeo abbia coperto il figlio, mi sembra la cosa più evidente… tanto evidente che mi chiedo perchè i giudici si siano bevuti il racconto che sinceramente fa acqua da tutte le parti. Perchè il metodo Di Laroni viene considerato totalmente affidabile, ma non per incastrare Paparesta? E poi, se il metodo viene considerato credibile, io avrei preferito che si condannasse tutte le volte che c’è un contatto su svizzera Moggi – arbitro prima della partita. Secondo me sarebbe stato molto più logico così, l’avrei pure potuto accettare. Secondo me è il teorema svizzera + difesa mediatica che proprio non regge (qui @Claudio siamo in disaccordo). In che modo l’arbitro agiva nel modo migliore secondo i fini dell’associazione? Aiutando la Juve in modo non troppo evidente. In questi casi Moggi non avrebbe nemmeno avuto bisogno di difendere quell’arbitro con Biscardi. Invece con il teorema del tribunale a essere incastrati sono quelli che hanno aiutato la Juve (io non credo che l’abbiano fatto davvero, eh! Ma seguo la logica del tribunale) in maniera più goffa costringendo Moggi alla difesa mediatica; mentre chi l’ha fatto in maniera più intelligente la sfanga. Vedete che così non torna niente; se si decide di credere a Di Laroni perchè non crederci al 100%? Claudio io non capisco come si faccia a sostenere che le svizzere non sono essenziali; le svizzere sono l’unico elemento che tiene in piedi l’idea che Moggi faceva più degli altri, se togli le svizzere cosa resta? Non resta in piedi più niente.
@Felix la Meani – Bergamo che ho citato se non sbaglio è una delle tante che l’inchiesta non ha preso in considerazione, quindi è stata ripescata dai consulenti di Moggi. Quindi è possibile che loro abbiano pescato questa ma non quelle precedenti, perchè non credo che loro siano riusciti a rintracciare proprio tutte le chiamate, alcune c’erano nei brogliacci ma non c’era l’audio, è stato un lavoro complicato… io ti propongo di fare questo esercizio, immagina un’inchiesta in cui la grigliata Moggi – Bergamo del 9 febbraio non viene nemmeno presa in considerazione, e si costruisce un teorema sulla base delle telefonate di Meani con i designatori. Tu cosa avresti pensato? La realtà è stata volutamente falsata dagli inquirenti con la selezione delle telefonate, così sono stati creati dei pregiudizi che adesso è difficilissimo smontare.
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Felix Arpino ha detto:
La mia opinione è che Pieri abbia parlato con Moggi. Poi si dispiace con il designatore e questo è un ulteriore dato che mi fa pensare che l’impostazione accusatoria di associazione per delinquere sia totalmente sballata. Se Pieri e Pairetto fossero stati associati, la telefonata non sarebbe stata di natura completamente diversa? Ciò però non esclude che ci possa essere stato (teoricamente) un accordo direttamente con Moggi. Con i designatori tagliati fuori. Del resto Meani, per quel famoso Fiorentina – Milan, parla direttamente con De Santis; non c’è scritto da nessuna parte che si debba passare per il designatore.
È stato dato un peso smisurato alla difesa mediatica dell’arbitro. Anch’io penso che sarebbe stato più logico condannare tutte le volte che risultavano questi contatti svizzeri piuttosto che arrivare a una specie di soluzione democristiana. Praticamente i giudici hanno ragionato nel seguente modo: secondo noi i contatti sono certi, scriveremo qualche fesseria come la trentina di telefonate tra Moggi e Bertini, però riteniamo che le attribuzioni sono corrette. Ora, se il contatto muto è l’unica fonte di prova che il pm ci fornisce, non possiamo sostenere oltre ogni ragionevole dubbio che il bene giuridico sia stato messo in pericolo perché non sappiamo cosa si sono detti, magari erano solo convenevoli (come le Facchetti – De Santis: mica si dicono nulla di male) e quindi assolviamo perché il fatto non sussiste, anche se abbiamo dei sospetti. Se, invece, oltre al contatto silente il pm ci indica che ci sono delle telefonate intercettate in cui Moggi difende l’operato dell’arbitro, noi riteniamo che per forza di cose Moggi abbia dato direttive su come arbitrare la partita allo stesso arbitro. In poche parole: se Moggi difende l’arbitro con Baldas o Biscardi, vuol dire che ha provato a condizionarlo nella telefonata svizzera. Ecco perché Fabiani è stato sempre assolto: perché non era intercettato… Probabilmente un peso importante l’ha avuto il fatto che si sia creduto che Moggi (o qualcuno di sua fiducia) abbia consegnato fisicamente alcune di queste schede (le prime nove, di cui quattro sono state attribuite a direttori di gara). Quindi se Moggi dà le schede gli arbitri, c’è un indizio in più che mi fa pensare che ci abbia voluto fare qualcosa di illecito.
È curioso che molte SIM si attivano ai raduni o nei giorni seguenti. Moggi andava ai raduni? Moggi le dava a Bergamo che le dava agli arbitri ai raduni?
Sul fatto che gli inquirenti abbiano svolto un’indagine molto discutibile e parziale, Francesco, sfondi una porta aperta, lo sai… oltre alle varie porcate dei magistrati, come il filmato sparito e sostituito con delle foto in ordine sbagliato (si saranno sicuramente sbagliati, certamente).
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Claudio Nannetti ha detto:
Beh Francesco, non sono neanche io molto entusiasta del teorema contatto svizzero + difesa mediatica = condanna ma visto che giochiamo ad accusa e difesa ho ragionato da accusatore. Tutti difendono l’arbitro che sbaglia per la propria squadra, non tutti ci hanno parlato prima della partita. O almeno questo è ciò che sappiamo noi. Sono totalmente d’accordo sull’influenza dei media, che hanno aiutato un’indagine parziale e ben orientata.
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Rug ha detto:
Mia opinione personale: se calciopoli fosse stata composta di due / tre capi di imputazione impostati in questa maniera non sarebbe andata da nessuna parte, il problema è che ce ne sono una trentina, il problema è che nel salvataggio Fiorentina non usano le schede e li esce tutto il potenziale del sistema Moggi che lascia presupporre che sia stato usato anche nelle altre situazioni.
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Massimo Cudin ha detto:
Adesso visto che fra 3 giorni sapremo come finira’ questa vicenda (ma non finira’) mi viene un dubbio….ipotizziamo che i giudici della Cassazione toglieranno a Moggi l’accusa di associazione a delinquere e lasceranno il resto dei reati che cadranno in prescrizione siamo proprio sicuri che successivamente il giudice civile che dovra’ stabilire i risarcimenti si muovera’ in questo senso? Mi spiego meglio….l’altro giorno leggevo la sentenza della causa civile del caso Giuliani (G8 a Genova)…..insomma tutti sappiamo cosa successe quel giorno a Genova e che nel penale il carabiniere se non erro venne condannato per omicidio colposo in quanto dalla sua pistola partì il colpo mentre cercava disperatamente di difendersi dal Giuliani che gli stava lanciando un’estintore…..ebbene il giudice civile l’altro giorno ha respinto il ricorso della famiglia di Giuliani per il risarcimento…..a questo punto chiedo a Rug che ne sa sicuramente piu’ di me in questo se anche Moggi non verra’ assolto perche’ il fatto non sussiste e’ possibile che poi il giudice civile stabilisca che i campionati erano regolari e che non vada risarcito nessuno? E’ possibile che il giudice civile poi si muova in direzione diversa da quella dei tribunali penali e se sì in questo caso la Juventus avrebbe chance piu’ concrete riguardo il ricorso sulla restituzioni dei titoli e sul risarcimento intentato alla FIGC? Ovviamente il mio ragionamento va preso come un semplice pensiero che mi e’ venuto leggendo la sentenza Giuliani dove ho notato questa diversita’ di visioni da parte dei tribunali……
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Rug ha detto:
Tutto è possibile ma una cosa è Giuliani che mi sa che ti sbagli perché il carabiniere è stato assolto per legittima difesa, un’altra è calciopoli, quello che voglio dire è che il fatto che “il campionato non risulta alterato” non va presa come una realtà processuale incontrovertibile, con le sentenze della cassazione sapremo solo chi starà di fronte al banco degli “imputati” (il termine adatto è convenuti) nel processo civile, poi se cade l’imputazione del 416 si potrebbe anche operare una revisione del processo penale anche sui capi caduti in prescrizione, dipende dalle scelte delle difese, staremo a vedere.
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Massimo Cudin ha detto:
Ho visto ora che il carabiniere e’ stato prosciolto dall’accusa di omicidio per legittima difesa ma lo stato italiano ha dovuto pagare un risarcimento alla famiglia Giuliani di 40mila euro…..se era innocente perche’ hanno chiesto un risarcimento?……comunque questo non cambia sulla mia domanda….il giudice civile puo’ avere davanti un’immagine diversa e un diverso ragionamento su calciopoli e respingere le richieste di risarcimento?
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Rug ha detto:
Si, tutto può essere.
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Rug ha detto:
Simpatico questo video che ha postato in questi giorni “Calciopoli sanguina ancora”.
Che abbiano letto il mio articolo e abbiano deciso di pubblicarlo in risposta?
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Felix Arpino ha detto:
No, questo video l’avevo già visto parecchio tempo fa…
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Rug ha detto:
si lo so che sta da molto tempo, il discorso è che lo hanno pubblicato di nuovo in questi giorni
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Felix Arpino ha detto:
Rug, parli spesso del salvataggio della Fiorentina, capitolo di Calciopoli che ammetto di non conoscere benissimo. Stavo pensando che magari prima di scrivere la serie di articoli sull’associazione per delinquere potresti farne uno su questo argomento… Con calma, tanto da ora fino a fine febbraio sarò in periodo esami e quindi non c’è assolutamente alcuna fretta.
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Rug ha detto:
Io devo discutere una tesi di fronte ai professori più terribili, i miei parenti. Riprenderò a scrivere dopo il 10
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bjh ha detto:
I due designatori li vedo anch’io esterni all’eventuale associazione. Due paraculi che hanno inteso la terzietà come vicinanza a tutti e non lontananza da tutti come doveva essere, ma visto come erano stati eletti mi pare che la terzietà del giudice ordinario fosse già compromessa. L’associazione se c’è è somma di singoli rapporti tra Moggi e gli arbitri e viaggia tutta su schede estere.
Ho letto che secondo Moggi il 22 (ossia domani) ci sarà da divertirsi ma francamente non so se si divertirà lui o i suoi detrattori perché io credo che la sua condanna verrà confermata.
Moggi ,se realmente innocente, aveva in mano il colpo per disintegrare il teorema svizzere proprio partendo dalle ambientali…. “ma che state addì, stavo parlando con tale alberto residente in via tai dei tali con numero di cell . xyz “. Anziché limitarsi a contestare che quella non era una conversazione con Racalbuto e che i tempi del contatto non coincidono con l’ambientale perché non dice (lui o i suoi avvocati) con chi parlava?
Per il resto,
Moggi controllava il processo di Biscardi? Rug, hanno verificato quante volte la juve è finita “sotto processo” da Biscardi anche a sproposito? Hanno verificato se e chi altri chiamava Biscardi? Senza quei dati certi dire che Moggi controllava il processo mi pare azzardato
Si usa il Biscardi per dire che moggi cercava di salvare i sodali ma il controllo è altra cosa e c’è da capire se altri non facessero lo stesso. Il controllo indiretto della gazzetta invece non c’è perché gli articoli di Bergamo e pairetto sono della stessa parte (quella arbitrale) accusata di vicinanza alla juve per cui chi li leggeva aveva gli anticorpi….se leggi un giornalista (in teoria neutrale) è altro discorso. Come se una volta a settimana fosse andato in onda il tg4 di fede su rai3.
Bergamo difendeva il suo operato e nel farlo si faceva bello con Moggi.
Anche sul salvataggio della Fiorentina io e l’accusa non siamo in sintonia. Quel salvataggio a mio parere dimostra sì l’effettiva potenzialità del sistema descritto dall’accusa….ma è una potenzialità prossima allo zero visto che s’è salvata più per culo che per disegno criminoso.
Credo che il sistema nel suo complesso si reggesse su promesse e autoreferenze ma con pochi margini per cambiare i risultati. Il milan comunque non aveva nulla meno della Juve.
Due parole anche sulla Questione Inter. 2 capi in più? ok ma se un guardalinee ti dice che gli è stato chiesto di cambiare un referto e tu me lo mandi a casa è difficile fare capi di imputazione.
Bergamo dice che a casa sua il più assiduo era Facchetti…..mentiva? non lo so ma non credo interessasse e questo facilita la mancanza di capi di imputazione…e sottolineo “facilita” che non vuol dire che ce ne sarebbero per forza stati. Può esser che Coppola raccontasse balle per cui tutto cadeva nel nulla. Se non indaghi non puoi saperlo. L’ambientale postata da felix arriva su chiamata tutta interna alla juve. Quante altre squadre avevano tutte le utenze sotto controllo?
Non si tratta di essere garantisti o forcaioli ma è un fatto che se Facchetti chiama per chiedere di taroccare un sorteggio siamo portati a pensare che lo faccia per avere un arbitro bravo…se lo avesse fatto Moggi che avrebbero scritto in sentenza? il quel caso non c’è solo capo d’imputazione, c’è condanna certa.
Anche su quel che moggi dice al telefono non si può prender per oro colato solo quel che torna utile…se moggi dice che fermerà un arbitro e questo avviene diventa una prova?. Se dice che cancellerà un arbitro o un assistente e poi non accade cosa facciamo? a me piace vedere tutto sul piatto e trarre le conseguenze. A febbraio 2005 i due massimi cupolari si lamentano che gli dan tutti contro anche i presunti amici…la juve avrà quindi perso lo scudetto. Oh lo ha vinto lo stesso?
Sullo sdoganamento e ridoganamento…..altro esempio di portata quasi nulla del sistema Moggi.
In un’associazione a delinquere è vero che si possa fare il doppio o triplo gioco (anche in una non a delinquere per altro) ma non c’entra col caso de Santis perchè sarebbe un doppio gioco a carte scoperte che in un’ associazione a delinquere varrebbe un posto in fondo al fiume con tanto di macigno al collo. Qui De santis era libero di entrare ed uscire a piacimento per cui salta per lo meno l’associazione piramidale con Moggi che fa e disfa tutto….moggi probabilmente rompe i maroni direttamente agli arbitri…il che se dimostrato sarebbe assai grave ma di fatto aveva potere limitato sugli stessi, non più di quello che avevano gli altri pezzi grossi del calcio.
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Rug ha detto:
Solo una cosa non condivido del tuo ragionamento: “in un’ associazione a delinquere varrebbe un posto in fondo al fiume con tanto di macigno al collo”. Stiamo parlando di una associazione a delinquere con bassissima per non dire zero pericolosità sociale, Moggi non era Riina.
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bjh ha detto:
si Rug hai ragione, un eccesso per altro voluto un po’ come fa l’accusa, eccede in tutto per ottenere poi il minimo :-)) Sostituisci il fondo del fiume col fondo nella memoria dei designatori e del capobanda.
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Paolobxl ha detto:
Bella Questa Moggi non era RIina
No infatti l’arresto di Riina e il processo ha fatto molto meno scalpore mediatico
si e no se ne é parlato una settimana
Moggi lo hanno massacrato insultato condannato radiato per anni ed ancora oggi
i detrattori non perdono occasione per Linciarlo
é stato un linciaggio mediatico alla far west lo hanno appeso all’albero immediatamante
sul salvataggio della Fiorentina vorrei capire una cosa
un pm puo’ permettersi di mentire sotto giuramento senza nessuna conseguenza???
Nell’informativa sulla telfonata Della Valle-Moggi si é preso la libertà di tagliare l’ultima frase dove Moggi dice a DV
Noi andiamo a milano e vinciamo e voi pensate a salvare la fiorentina
e non quello che Auricchio afferma sia sotto giuramento che nelle informative
“adesso salviamo la Fiorentina dai dai “”
a volutamente manipolato una prova falsificandola volontariamente
per poter sostenere un accusa palesemente infondata
non capisco perché se un normale cristiano mente sotto giuramentoi rischia la prigione ma un Pm baluardo della verità se la scafa senza conseguenze
Mistero mistero
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Rug ha detto:
Si Paolo ci sono tantissime cose di cui parlare, BJH quello che hai detto più o meno succedeva, però mi raccomando più presenti nei miei prossimi articoli.
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franctosc ha detto:
Condivido quanto detto da @bjh, non credo che la cassazione cambierà molto, ormai quello che è fatto è fatto. Questo ovviamente non impedirà a noi di continuare a farci domande come abbiamo fatto finora. Condivido anche tutto il resto, del caso Fiorentina vorrei parlarne anch’io prima o poi ma mi rendo conto che la scaletta della mia serie tende ad allungarsi all’infinito e anch’io al momento sono molto limitato dagli impegni universitari.
Ok che Moggi non è Riina, ma dovrebbe esserci una soglia tra l’aderire a un’associazione e il non aderirvi. Secondo me De Santis come gli altri agisce barcamenandosi dentro un sistema pieno di pressioni, ma non aderisce mai a un’associazione a delinquere. Almeno, le prove in questo senso sono molto scarse, sostanzialmente si riducono al possesso della svizzera. Come per tutti gli altri.
Vorrei aggiungere che è vero che Bergamo e Pairetto sembrano in realtà non agire mai esclusivamente a servizio della cupola, ma piuttosto pensano ai fatti loro barcamenandosi anche loro tra le tante pressioni.
Il problema è che la sentenza Casoria, ossia quella che pur dando vari punti di soddisfazione alle difese ha sostanzialmente salvato Calciopoli trovando la chiave giuridica per mantenere in piedi almeno parzialmente le accuse, ha appunto tenuto in piedi il minimo indispensabile perchè il quadro accusatorio avesse una logica. In questo quadro servono i designatori perchè se nessuno inseriva gli arbitri svizzeri nelle griglie giuste i contatti Moggi – arbitri non sarebbero serviti a niente. In sentenza d’appello non hanno toccato nulla perchè si sono resi conto che se si toccava una cosa minima, per dire se si salvava Dattilo, crollava tutto il castello di carte costruito dalla Casoria.
@paolobxl nelle informative di Auricchio di frasi delle intercettazioni tagliate e “sistemate” per indirizzare meglio l’accusa ce ne sono decine, purtroppo…ci sono anche frasi dette da un interlocutore e attribuite all’altro, insomma di tutto un po’. E ahimè alcuni di questi errori si sono conservati anche nelle sentenze.
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Paolobxl ha detto:
@Frantosc
beh speriamo che oggi in qualche modo il giudice di cassazione ne tenga conto
e corregga la massa di errori rendendo un po di giustizia
condannarlo lo condannano sicuramente per qual cose ma che sta famigerata favoletta della cupola venga definitivamente smontata
ci credo poco ma sperare non costa niente
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bjh ha detto:
in attesa di marzo ….Rug quando hai tempo ascolta la terza telefonata della pagina http://www.ju29ro.com/farsopoli/4533-le-intercettazioni-che-scagionano-giraudo-6-juve-udinese-e-lassociazione-fantasma
(non la trovo altrove)..è fatta dopo l’incontro tra designatori e “cupolari”…per me questa basta e avanza per capire che i due non sono parte attiva nell’eventuale trama oscura…o almeno uno dei due. Questi si barcamenavano e non credo avessero molte altre possibilità di lavorare anche se poi in tal modo l’equidistanza da tutti era impossibile.
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bjh ha detto:
Rug i commenti con link devi sbloccarli? un commento di ieri non è ancora visibile
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