La Sentenza di primo grado Giraudo è, a parer mio, la più completa di tutte le Sentenze che hanno riguardato lo scandalo Calciopoli. Chiunque voglia farsi una idea completa di ciò che è successo nel campionato 2004/05 altro non deve fare che leggersi le prime 100 pagine di quella Sentenza. Li troverà un piacevole ed interessante compendio degli avvenimenti. In particolare è interessante leggere ciò che è scritto a pagina 55 dove si parla dell’incontro che avvenne il 21 maggio 2005. In quel momento la Juventus aveva già battuto il Milan a San Siro e “da questo momento le conversazioni assunsero un altro tono ed un altro contenuto, proiettandosi maggiormente verso il futuro dei designatori, argomento cui fu dedicato l’incontro del 21 Maggio”. L’incontro fu tra Bergamo, Moggi, Giraudo e Mazzini e se ne ha un resoconto grazie alle telefonate intercettate che Bergamo ha avuto con la sua amica consigliera la Fazi (chi era la Fazi, rimando a questo articolo qui scritto da un amico juventino, uno dei pochi con cui ho avuto il piacere di collaborare https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=pfbid02LYWf7inZ2ooHWnPP5XheSFzehwBSUJ21tUBTgBHsbR9UEcYGciGskjArkvr1Jzv7l&id=100038339533455&__cft__[0]=AZWN0-j5TKusfmIjE7GHWV-KHp2-BhprlD7uP0sgo-NMn8edUNYorcWNJOifmQ5yRiilfOHm06tsJuflrq0OQZeaPS9cBSnvJ1tSS2fP_hfOaR12M6ravAU4WHAPTKGRmpokiWUtNh9KlXcWxdH8c97_3OSalp_FBlyGmSvy_QQIjPTxw_ZU442fTzgvF3drrP8&__tn__=%2CO%2CP-R ). Interessante il passaggio a pagina 56 e 57: “Il designatore confidò, altresì, ai due dirigenti di aver scritto una relazione per Carraro nella quale evidenziava che non vi erano le condizioni per la sua riconferma ‘gli ho detto che Carraro s’è messo contro di loro e io non sono un traditore… questa è la relazione che gli ho fatto … loro sono rimasti sconvolti’ Giraudo disse: … questa è una dismissione anticipata e …. Avete fatto un ottimo lavoro … sconsigliandolo dal presentarla effettivamente e raccomandandosi di ripensarci”. Di quale relazione si parla? Probabilmente della relazione che ha ordinato Carraro a Bergamo e Pairetto su tutti i torti arbitrali nel campionato 2004/05 subiti da tutte le squadre di cui oltretutto si parla in questa intercettazione sapientemente e gentilmente messa su You Tube dagli amici di Ju29ro:
È poi interessante leggere ciò che Bergamo dice alla Fazi sui rapporti con Antonio Giraudo:”gli ho detto … Antonio … devo ringraziarti perché in momenti in cui con il mio lavoro mi sono dedicato tanto a questa cosa, che ho avuto bisogno di un tuo aiuto me lo hai dato ed io di questo ne sarò sempre grato, non perché io pensi di essere andato li, perché mi ci hai messo te, perché io avevo presentato un bel progetto e voi l’avete condiviso, mi ero guadagnato la vostra fiducia e voi me l’avete data e credo di essermela mantenuta … però nel momento in cui mi accorgo che devo tradire non me la sento …”.
In seguito, si legge a pagina 57, Bergamo informò dell’esito dell’incontro anche Pairetto ed alla domanda di quest’ultimo circa l’esito rispose “direi proprio bene .. si .. bene”, in seguito parlò con un amico ed alla richiesta: “ma ti hanno confortato per il futuro o no?” rispose affermativamente, aggiungendo “.. ma sono stato molto ripreso poiché i fatti che ho fatto non dovevo farli ..” precisando: “io ho detto a queste condizioni non è più possibile ma … da parte loro c’è pieno consenso, di più…”. Da quello che possiamo evincere da queste telefonate è, come oltretutto anche scritto a pagina 58 della Sentenza, oltre che anche a pagina 21 della stessa, che oggetto di questa riunione è stato il futuro dei due designatori che ovviamente ambivano a rimanere all’interno della FIGC sebbene fossero oramai alla fine del loro mandato. Deve osservarsi che Bergamo aveva legittimamente parlato a riguardo con il Presidente Carraro e di ciò ne aveva informato i dirigenti della Juventus venendo quindi meno ad un dovere di riserbo e, al contempo, al fine di cercare di ottenere il loro consenso, li informò anche dell’avversità da parte di Carraro (“io non sono un traditore”). Deve anche osservarsi che questa relazione con tutti i torti arbitrali subiti da tutte le squadre Bergamo ha sconsigliato di presentarla, a chi non si sa. Di fatto per ciò ha ricevuto l’encomio di Giraudo (“avete fatto un ottimo lavoro”). È curioso che fino ad oggi nessuno ha chiesto lumi su questa “Relazione”. Alla nota 48 di pagina 57 della Sentenza di primo grado Giraudo è scritto che è allegata all’interrogatorio di Bergamo. La cercheremo.
Di certo come è scritto a pagina 58, se ne deduce una certa riconoscenza da parte di Bergamo nei confronti di Giraudo oltre che un legame forte e duraturo fra i due: “il designatore era stato a disposizione del dirigente Juve ed implicitamente ma chiaramente si dichiarò pronto a continuare in questo comportamento e che gli interessi comuni dei due avevano grande spessore, essendosi, del resto sostanziati nelle continuative relazioni e negli interessi illeciti di cui si è già scritto e di cui si tratterà ancora avanti.
Per quanto riguarda in particolare Giraudo ne va, conseguentemente, sottolineato la posizione di notevolissima influenza che egli ebbe nei confronti di Bergamo, che si legge esplicitamente nelle stesse espressioni di costui e quindi l’importanza del suo contributo al raggiungimento degli scopi illeciti perseguiti in comune dagli uomini coinvolti nella cogestione delle cose del calcio”.
Questo appena narrato non fu però il primo incontro in cui si discuteva del futuro della classe arbitrale e in particolare dei nuovi organici. Come si legge a pagina 44 della Sentenza di primo grado Giraudo, Il 14 Febbraio 2005 al Consiglio Federale, nel quale sedeva Giraudo in qualità di Consigliere Federale della FIGC, fu rieletto Carraro. Fu quella l’occasione da parte del Vice Presidente Mazzini per farsi promotore di un’altra riunione che avvenne il 17 Febbraio fra Mazzini, Pairetto, Moggi, Giraudo e Lanese (Presidente dell’AIA) a casa del primo. L’oggetto dell’incontro si desume da una intercettazione fra Moggi e Mazzini in cui quest’ultimo disse:”certo però noi la mano che … che cosa abbiamo fatto per Carraro, ragazzi … ora però c’è da fare gli organigrammi”. Come commentare tale incontro se non con le stesse parole che sono scritte a pagina 45 della Sentenza: “Gli appartenenti a segmenti diversi del calcio, che avrebbero dovuto pensare ed agire in modo separato rispettando ciascuno le proprie competenze, scelsero, invece, di concordare i nuovi assetti organizzativi del massimo Ente di governo delle cose calcistiche, con conseguenze sul regolare e buon funzionamento dell’organo in questione immaginabili.
Inoltre, ciascuno di essi, intorno al tavolo che si può immaginare, portò il suo interesse specifico: gli juventini erano in corsa per la vittoria finale nel campionato, Pairetto, anch’egli interessato alla riconferma e responsabile della scelta giudici di gara, era illegittimamente con loro; Lanese rappresentava la categoria di cui era presidente ed assicurava la sua coesione e disponibilità ai desiderata del gruppo di comando, Mazzini usava del suo alto incarico in Federazione e delle relazioni che ne conseguivano per scopi di parte e non istituzionali, nel contempo garantendo che gli altri avessero ingresso nelle cose federali e trovassero nell’Ente una sponda per la realizzazione dei propri programmi.
La commistione dei rispettivi incarichi e funzioni è elemento seriamente indiziante del forte legame esistente tra tutti gli imputati in ossequio ed adempimento del quale ciascuno abdicava a parte delle sue legittime prerogative, per portare avanti un comune programma di iniziative illegittime e di illecite, e realizzando il quale ognuno avrebbe trovato il suo tornaconto”.
In altre parole, i due designatori volevano comunque rimanere in Federazione (in FIGC si guadagnava bene) seppur con un altro ruolo perché non potevano essere rieletti come designatori e quindi cercavano l’appoggio dei potentissimi dirigenti della Juventus. E in cambio cosa potevano dare? A pensar male si commette peccato ma spesso si indovina, di certo la terzietà e imparzialità del mondo arbitrale era già compromessa per il semplice fatto che i designatori arbitrali si incontravano con i dirigenti di altre squadre per discutere del futuro degli organigrammi e degli assetti arbitrali.
Illuminante è a riguardo ciò che è scritto a pagina 93 della Sentenza sportiva di primo grado Calciopoli: “L’incontro di esponenti del mondo arbitrale (Lanese, Pairetto e Bergamo) con dirigenti di una squadra di calcio (Moggi e Giraudo), avvenuti, secondo quanto sostenuto da alcuni incolpati, al solo fine di parlare di problemi relativi all’assetto della categoria, in previsione delle modifiche alla struttura del settore , è involgente inoltre la posizione che nel nuovo assetto avrebbe acquistato i soggetti interessati, è sicuramente comportamento censurabile sotto il profilo della correttezza, perché l’unico interesse che può muovere un dirigente di una squadra a partecipare ad un incontro avente un tale oggetto è quello di assicurarsi una strutturazione del settore che in prospettiva gli sia favorevole, mentre qui per gli appartenenti a settore arbitrale le premesse per un futuro debito di riconoscenza”.
Il tutto credo che sia a dir poco lapalissiano. Come sono poi andate le cose non lo possiamo sapere, mancano le intercettazioni che si concludono con la fine del campionato, di fatto sappiamo che il duo Pairetto Bergamo non trovò conferme negli assetti arbitrali del campionato 2005/06, Pairetto rimase, finché non fu travolto dallo scandalo Calciopoli, vicepresidente della Commissione Arbitrale dell’UEFA mentre invece Bergamo continuò a far parte della Commissione arbitrale FIFA fino al 2006. Chi divenne designatore arbitrale nel campionato 2005/06? Tale Mattei. Innanzitutto cerchiamo di capire come viene eletto il designatore arbitrale. Attualmente è sufficiente andare in rete per scoprire che Rocchi è stato rieletto designatore dal Comitato nazionale dell’AIA, valutate le proposte di nomina del presidente Alfredo Trentalange (fonte https://www.calcioefinanza.it/2022/07/03/rocchi-designatore-serie-a/ ). È molto probabile che la stessa procedura o comunque procedure simili venissero attuate nel 2005 quando fu nominato Mattei, in altre parole Mattei fu nominato dal Comitato nazionale dell’AIA valutate le proposte di nomina del presidente Lanese, quello che ha partecipato a queste riunioni sottobanco qui, quello che disse ad Ingargiola che gli segnalò telefonicamente l’Incursione nello spogliatoio di Gianluca Paparesta, di non dire e fare niente, ricevendo l’assenso di quest’ultimo. Ma chi è Mattei? Per capirlo bisogna ritornare al campionato 1981/82 quando all’ultima giornata Juventus e Fiorentina erano appaiate in testa a 44 punti e mentre Pieri padre (il figlio fu coinvolto in calciopoli e assolto solo perché ebbe il buon gusto di parlare con Moggi solo su schede svizzere non venendo mai intercettato) arbitrò Catanzaro Juventus negando un rigore grande quanto una casa al Catanzaro nel primo tempo e concedendone uno alla Juventus nel secondo, il nostro Mattei annullò un gol regolarissimo alla Fiorentina che giocava a Cagliari. Questo era Mattei. Possiamo dirlo, lo scudetto della seconda stella della Juventus fu anche grazie ad un suo errore. Errore voluto, non voluto? Prove non ne abbiamo, ognuno è libero di pensarla come vuole, certo che due errori in contemporanea ed entrambi a favore della Juventus provocarono una certa ilarità da parte del mitico Gianni Brera e non solo da parte sua.
E come può aver svolto il suo operato nell’anno in cui è stato designatore arbitrale? Intercettazioni non ne abbiamo, però una testimonianza si, è quella di Romeo Papaesta il padre di Gianluca resa nel processo penale Moggi il 19.05.2009 quando raccontò che coltivava il sogno di poter rientrare nel mondo del calcio e di questo sogno ne parlò con Lanese, sempre lui, il quale lo fece avvicinare a Moggi affinché lo aiutasse. Romeo Paparesta infatti incontrò Moggi nella sua casa a Napoli nel Settembre del 2004 e qui Moggi gli parlò di arbitraggi sostenendo che il figlio andava sempre un po’ contro la Juve (infatti Romeo Paparesta raccontò al processo che aveva la sensazione che Moggi volesse tramite lui ammorbidire gli arbitraggi del figlio con la Juventus) e, promettendogli di interessarsi della sua situazione e delle sue ambizioni, gli chiese un favore: guardarsi le partite delle due milanesi e delle romane che secondo lui erano sempre favorite dagli arbitri per poi riferirgli. Per questo incarico Moggi gli consegnò un telefono munito di scheda svizzera con all’interno memorizzati solo due nomi, quello di Moggi e quello di Fabiani. In questa maniera Romeo Paparesta divenne una sorta di confidente di Moggi e, per quanto riguarda il rapporto con i designatori, gli confidò che mentre il rapporto con il duo Bergamo Pairetto era condito di sospetti da parte sua perché i due in questione si professavano amici ma secondo lui non lo erano sempre, il rapporto con Mattei era “ottimale”. Mattei insomma, stante a quanto asserito da Romeo Paparesta al processo, si comportava con Moggi veramente da amico a differenza di Bergamo e Pairetto. La deposizione completa di Romeo Paparestra sta qui e il discorso sul rapporto ottimale con Mattei inizia a 1h e 48 ma io consiglio di ascoltarla tutta.
Domanda: se quello che per non mostrarsi un traditore ha fatto cestinare una relazione sui torti arbitrali subiti da ogni squadra, secondo Moggi, dando per buone le dichiarazioni di Romeo Paparesta, diceva di essere amico ma non sempre si comportava da amico a differenza di Mattei, designatore arbitrale campionato 2005/06, con cui il rapporto era ottimale; se Mattei che è lo stesso che ha annullato un gol regolare alla Fiorentina nel campionato 1981/82 consegnando di fatto lo scudetto della seconda stella alla Juventus, è stato nominato designatore arbitrale dall’AIA il cui Presidente era Lanese, quello che si incontrava con Moggi e Giraudo e invitava Ingargiola a farsi i fatti suoi e probabilmente è stato nominato anche su sua proposta, secondo voi, il campionato 2005/06, quello non sottoposto ad indagine e di cui scudetto è stato vinto dalla Juventus ma poi revocato e assegnato all’Inter, che campionato sarà stato? Chiedo.
Ognuno è libero di farsi le proprie opinioni, prove non ne abbiamo, ci mancherebbe, però una cosa la possiamo dire con certezza: con Mattei si passò dal sorteggio per fasce alla designazione integrale, in altre parole Mattei quell’anno designava gli arbitri da mandare per ogni partita, niente più impicci di sorteggi che sicuramente, in quanto non alterati, avranno creato non pochi problemi al sodalizio nel campionato 2004/05.
Come è beffardo il destino, Mattei da innocente perché prove contro di lui non ne abbiamo, ha regalato lo scudetto della seconda stella alla Juventus e sempre da innocente, in calciopoli non fu coinvolto, ha lavorato come designatore nel campionato dello scudetto vinto dalla Juventus e poi revocato e assegnato all’Inter.
Cari juventini, anziché continuare a sfasciare gli zibidei con la Relazione Palazzi, fatemi sta cortesia, trovatemi la Relazione Pairetto Bergamo sui torti arbitrali subiti da tutte le squadre nel campionato 2004/05 redatta su ordine di Carraro e parliamone, vediamo, perché io non sono riuscito a trovarla, strano perché Ju29ro generalmente è molto generoso per quanto riguarda la documentazione su calciopoli e, soprattutto, prima di sparlare dello scudetto della seconda stella dell’Inter, sentite a me, guardatevi lo scudetto della vostra seconda stella. Una preghiera, prima di menarmi il pippone sul rispetto per la buon’anima di Mattei su cui io sono stato nell’arco di questo articolo ipergarantista, ho semplicemente esposto i fatti poi ognuno può trarne le sue conclusioni, vi ricordo che anche Facchetti è morto e voi continuate ad insultarlo da anni e in questi incontri lui non c’era. Buona vita.